Sarà il gup Sergio De Luca, il prossimo 9 ottobre, a valutare la posizione di Antonio Pignataro, il pentito che si è auto accusato di aver partecipato all’agguato nel quale morì la piccola Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni. Per il sostituto procuratore dell’Antimafia, Vincenzo Montemurro, al momento è lui l’unico indagato per il quale ha chiesto il rinvio a giudizio, 31 anni dopo l’efferato omicidio della figlia undicenne del procuratore Alfonso Lamberti. Originario di Nocera, 55 anni, Pignataro faceva parte allora del gruppo cutoliano della camorra nell’agro nocerino-sarnese.
“Questa vicenda – dichiarano il prete anticamorra Don Aniello Manganiello ed il responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli – di cui è protagonista per l’ ennesima volta un cutoliano deve far riflettere coloro che addirittura stanno raccogliendo le firme per ridurre il 41 bis a questo boss sanguinario che non ha esitato a far sterminare anche innocenti e bambini. Ci riferiamo in particolare al Centro Don Diana di Saviano i cui fondatori sono tra i sostenitori di questa “BATTAGLIA” che sembra stonare con l’ impegno del centro, intitolato al prete ucciso dai Casalesi,
Questa bambina innocente fu uccisa dai cutoliani e dalla loro “cultura” camorristica. E’ bene ricordarlo a coloro che chiedono a gran voce che Raffaele Cutolo , protagonista di tanti massacri, venga scarcerato o che almeno gli vanga ridotto il regime carcerario duro. Come si può lanciare una simile PETIZIONE per un uomo artefice di tanta crudeltà che tra l’ altro non si è mai pentito e non ha mai collaborato con la giustizia?”.