Pompei, Ercolano e Torre Annunziata. Tre siti dell’UNESCO che per essere tali devono rispondere a requisiti stringenti anche al di fuori delle mura romane. A discuterne oggi presso l’Auditorium degli scavi di Pompei la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro, in rappresentanza del MIBACT, e il referente dell’ufficio UNESCO del segretario generale, Adele Lagi.
Al tavolo tecnico di concertazione, il terzo in pochi mesi, sono intervenuti anche i rappresentanti delle istituzioni locali. Al centro della discussione il Piano di gestione e la definizione del nuovo perimetro della cosiddetta “buffer zone”, la zona della città nuova che circonda i tre siti UNESCO e deve esserne all’altezza.
Al vertice sono intervenuti i sindaci dei comuni interessati (Claudio D’Alessio, per Pompei, Giosuè Starita, per Torre Annunziata e Vincenzo Strazzullo, per Ercolano), i delegati della provincia di Napoli, e Pasquale Sommese, assessore ai beni culturali e Sviluppo e promozione del Turismo della Regione Campani
L’ incontro, secondo le dichiarazioni rilasciate dai partecipanti, è stato “estremamente cordiale e produttivo”, portando “alla piena condivisione delle proposte presentate”. Dopo le minacce dell’UNESCO di cancellare Pompei dall’elenco dei siti protetti si tratterebbe di un bel risultato. O, forse, questa è solo l’altra faccia del controllo costante che gli uomini dell’ONU hanno attivato su uno dei siti più importanti per l’umanità, ma non per l’Italia.
Claudia Malafronte