“Sulla Centrale si doveva, come proposto da Fratelli d’Italia e dal suo portavoce cittadino Rosario Peduto, esplicitare, con apposita clausola nel bando, il mantenimento dei livelli occupazionali e l’esclusione per 10 anni della possibilità di licenziare i dipendenti per giustificato motivo oggettivo. Inoltre, era opportuno che il Comune si riservasse una propria quota per mantenere una posizione di controllo: ma la logica dell’affarismo e la voglia di incamerare milioni sembra più importante della tutela della storia e delle prospettiva dell’azienda e dei lavoratori”. Così Antonio Mola, responsabile provinciale della costituente provinciale del Movimento Giovanile di FdI Salerno, commentando il bando di vendita della Centrale del Latte di Salerno.