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Pericolo a Punta Campanella: faro spento da mesi

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Mentre gli occhi del mondo sono puntati sull’Isola del Giglio, dove la settimana scorsa si è portata a termine la rotazione del relitto della Costa Concordia adagiato sul fondale dalla notte del naufragio, 20 mesi fa, che costò la vita a 32 persone, il WWF Penisola Sorrentina interviene su di una situazione di pericolo che da diversi mesi interessa la costa marina della Terra delle Sirene.

Con una nota inviata alla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, all’Area Marina Protetta Punta Campanella e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il WWF ha segnalato il pericolo per la navigazione all’interno delle acque dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, nel comune di Massa Lubrense, causato dallo spegnimento delle luci di segnalazione del Faro di Punta Campanella nei pressi di Torre Minerva, della Boa innanzi alla Cala di Mitigliano, posta a delimitazione tra la zona B e la zona C dell’area marina protetta.

Visto che tale situazione sembrerebbe protrarsi da diversi mesi il WWF ha chiesto un sollecito intervento atto ad accertare fatti e responsabilità, anche di carattere omissivo da parte di pubbliche amministrazioni e enti gestori, ed evitare il protrarsi di una situazione di procurato pericolo.

“La tragedia della Costa Concordia ha occupato le prime pagine dei mass-media per oltre un anno smuovendo l’immaginario e la coscienza di tutti e, solo dopo, si è capito il rischio di tutta una serie di azioni come il famigerato “inchino” sotto costa, che se da un lato era di per sè vietato, dall’altro era una consuetudine più che tollerata – dichiara il Presidente del WWF Penisola Sorrentina – Il naufragio della Costa Concordia (come accade sempre dopo tutte le tragedie) ha portato a riflettere su rischi e normative, accendendo il dibattito sull’adozione di nuovi regolamenti e divieti atti a prevenire futuri incidenti alle vite umane e all’ambiente. In penisola sorrentina il mare che bagna la delicata linea di costa è soggetto a mille attacchi antropici: è bastata una scintilla, durante le operazioni di riempimento di carburante nel porto di Piano di Sorrento, a provocare ad inizio estate un’incredibile esplosione e il successivo incendio di un grosso yacht che ha prodotto enormi quantità di diossina che hanno contaminato l’aria ed il mare. In tutti i casi è sempre auspicabile prevenire invece di attendere l’irreparabile!!! Siamo consapevoli che l’assenza di segnalazione luminosa sulla boa posta di fronte a Punta Baccoli, a circa 100 metri dalla Cala di Mitigliano, come pure del Faro di Punta Campanella, che a luce ritmica individua il promontorio estremo della Penisola Sorrentina, crea un sicuro pericolo per la navigazione notturna di pescatori e diportisti, e del traffico marittimo in genere che non può disporre del riferimento marittimo luminoso.”

E’ stato allertato anche il Comando Logistico della Marina Militare IV Reparto Fari di Roma ma dopo diversi mesi dal black-out le lampade dei fari in questione sono ancora spente.

“Ci auguriamo che quanto prima si provveda a riparare i guasti e rendere sicura la navigazione nel Parco Marino Punta Campanella, onde evitare di mettere in pericolo vite umane e creare, in caso di incidenti, gravi danni al delicato ecosistema del nostro mare.”

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