Scavi di Pompei: top manager e autonomia in arrivo

trapano agli scavi di pompei

Autonomia e top manager più vicini per gli Scavi di Pompei. Il Senato ha, infatti, approvato il decreto “Valore Cultura” con 175 voti favorevoli della maggioranza e SEL, 18 contrari di Lega  e dell’ex ministro Sandro Bondi e 54 astenuti del Movimento Cinque Stelle. Ora la parola torna alla Camera  per l’approvazione definitiva.

Il provvedimento, varato dal consiglio dei ministri il 2 agosto e varie volte modificato, deve essere convertito in legge entro l’8 ottobre. Due le novità essenziali per Pompei: autonomia e city manager.

Quest’ultima figura, introdotta negli anni ’90, ritorna dopo essere stata abbandonata in seguito agli sprechi della Protezione Civile su cui indaga la Procura di Torre Annunziata (vedi il restauro monstre del Teatro Grande). In base a un emendamento, tuttavia, il direttore generale deve essere una figura organica all’amministrazione. Tanti i nomi ipotizzati, da De Caro a Famiglietti, ma quello che più interessa sono i suoi poteri.

Sarà il super direttore a gestire il “Progetto Pompei” (ex Grande Progetto Pompei) cofinanziato dall’UE, precedentemente affidato alla Soprintendenza. Lo stesso city manager dovrà amministrare e coordinare interventi e appalti dentro e fuori il sito, oltre a ottimizzarne la gestione, le spese e assicurare lo svolgimento delle gare. Il nuovo dg dovrà definire le emergenze e stabilire tempi certi per la realizzazione dei lavori in qualità di amministratore unico del Progetto Pompei, per cui potrà ricevere anche donazioni e erogazioni liberali.

Nello svolgimento delle sue funzioni il super direttore potrà usufruire di tecnici provenienti dall’amministrazione statale, fino a un massimo di  venti persone, oltre a  cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. Il dirigente generale, inoltre, sarà a capo di una nuova struttura, “Unità Progetto”, per coordinare la propria attività con quella della soprintendenza.

Quest’ultima, d’altronde, verrà divisa in due. La soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia  sarà, infatti, autonoma, com’era un tempo, dal polo museale di Napoli, in cui confluirà anche la reggia di Caserta con la nascita di una nuova soprintendenza archeologica. Attesa la scelta della soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro tra la guida di Napoli e Pompei, così come la nomina di  un nuovo soprintendente in uno dei due enti.

“Approvando il decreto Valore Cultura il Senato dà una risposta significativa a un paese che vuole credere nel futuro ripartendo dai suoi beni comuni”, ha commentato il  ministro della cultura Massimo Bray su Twitter. Adesso tocca alla Camera decidere della sorte di Pompei e dei cinquecento giovani che potrebbero essere assunti nel MIBACT grazie a questo provvedimento.

Claudia Malafronte

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