Le segnalazioni possono essere fatte in modo del tutto anonimo e senza alcuna registrazione. Oggi dunque, tramite il proprio smartphone, sarà possibile condividere pubblicamente informazioni riguardanti un fenomeno sempre più diffuso in Campania e che appare duro a morire. La prima idea è nata circa due anni fa nella mente di Pasquale Mauriello, giovane avvocato di San Giorgio a Cremano, il quale una volta conosciuto il programmatore di tassa.li (una App che permette di segnalare i negozi che non rilasciano ricevuta o scontrino fiscale) ha pensato che lo stesso servizio poteva essere utile per segnalare le estorsioni che ogni giorno, migliaia di cittadini subiscono a causa del parcheggio.
Ma qual è lo scopo di questa applicazione? E’ lo stesso Mauriello a chiarirci le idee: “Al momento serve a dare dei dati precisi e un’idea sulla diffusione del problema dei parcheggiatori abusivi. In questo modo riusciamo a capire quali sono le zone di maggiore influenza, quali sono i rischi che si corrono e magari cercare di parcheggiare in strade diverse o in casi estremi, evitare determinati luoghi. L’App che è stata inaugurata pochi giorni fa è un modo per rendere ancora più semplice gli eventuali disagi ed avere sempre a disposizione informazioni riguardanti la zona in cui si vuole parcheggiare. Da quando è online ci sono state quasi 700 segnalazioni ed anche esponenti della politica, come Il sindaco di Napoli De Magistris e il Senatore del M5S, Sergio Puglia (di Portici), hanno visto ed elogiato l’iniziativa. Si sta pensando anche di poter inserire i nostri dati all’interno del sito del comune di Napoli fra gli “Open Data”.
“C’è ancora scetticismo intorno al progetto, che non è stato esente da critiche – conclude Mauriello – c’è chi afferma che non serve a nulla, che le istituzioni sanno già dove si trovano i parcheggiatori o che esistono anche degli accordi tra i posteggiatori e forze dell’ordine. Ma se mappiamo l’Italia intera con segnalazioni e informazioni a riguardo, allora chi di dovere non potrà più far finta di niente”.
Mario Zambardino