Nell’ambito delle due giornate, domenica 29 settembre p.v. si terrà, in piazza Arco, a due passi dal Santuario, a chiudere la festa alle ore 21.00 un concerto di musica popolare con i NApoliEXtraCOmunitaria – “L’hinterland vesuviano ‘e cunte ‘e canti, fronne, filastrocche e tammurriat”.
NApoliEXtraCOmunitaria , gruppo che nasce alla fine del 1995, affonda le proprie radici nella cultura contadina e popolare dell’hinterland vesuviano che costituisce l’humus dal quale trae origini il sistema di valori che ha fatto proprio, oltre allo scopo di restituire alla vita suoni, musiche, melodie e personaggi del passato; è un gruppo di folk contemporaneo e la loro musica si ispira a quella tradizionale della Campania rielaborandone i contenuti in una chiave di lettura più attuale; raccontano storie legate al vissuto, alle loro origini, al contesto sociale, usando un linguaggio “popolare” (il dialetto) dall’inequivocabile e immediato potere comunicativo.
Anche dal punto di vista musicale vi è un costante riferimento ai ritmi (della tammurriata, della tarantella) e agli strumenti (tammorra, tamburello, triccabballacche, scetavajasse) di origine popolare, sapientemente commisti a strumenti che rimandano ad altri stili (basso elettrico, batteria, tastiere).
Il gruppo è stato ospite, tra l’altro, al Festival Euromediterranea – Bolzano 1998, al Festival Internazionale di Buskers – Teramo 1999, al Festival Internazionale “ Projekt Natur “ Vienna 2001, al Festival “ Xong ” nona edizione – Malles Venosta (BZ) 2007,al THON. DOC. PROJECT. 4° Transnational Meeting – Dep. Etudes Univ.Sapienza Roma- Dir. Gen. Junta ANDALUSIA- Ventotene 2007; al Vendemmiamo la Catalanesca – Cantine Olivella – Sant’Anastasia (Na) III e IV edizione 2010, 2011, Palco Libero 2012 Teatro Trianon etc.
NApoliEXtraCOmunitaria ripercorrerà l’hinterland vesuviano attraverso la musica, la sua anima popolare.
Un percorso, uno spettacolo che si snoda attraverso l’evoluzione e il mutamento dei canti popolari e contadini; “E fronne ‘e limone , e canti a carrettiere, e canti a figliola” e tutto quanto serviva a comunicare nel mondo agreste nei secoli passati, fino alle sonorità etniche passando per le trasformazioni che hanno cambiato la forma ma non contaminato i contenuti oltre a canti tradizionali. Canzoni e musiche che raccontano le “nostre radici, la nostra storia” oltre a brani quali:“Guerra, Canto dei San Fedisti, Fronna2, A cantina de zì Teresa, ‘A Rumba de scugnizzi, Tammurriata nera, Auciello Crifone, Malarazza, E ciente paise, Figliolando, Italiella, Quant’è bello chi sape… , “ che appartengono ad un nuovo progetto sulle sonorità del mediterraneo e sulla “contaminazione”.
Musicisti:
Lucio Catàvero, basso, voce
Antonio De Falco, chitarra, voce
Raffaele Del Prete, batteria
Lorenzo De Michele, tastiere, voce
Francesco Di Maio, sassofono
Pasquale Terracciano, voce, tammorre, strumenti popolari
Pietro Tranchese,chitarra