Monetizzazione dei parcheggi del centro commerciale, gara d’appalto per la costruzione di loculi al cimitero e bando per il trasporto alunni. Tre “episodi” sui quali negli ultimi tempi si è soffermata l’attenzione della commissione straordinaria insediatasi al Comune di Pagani. In merito, sarebbero state attivate già tre vere e proprie inchieste per vederci chiaro sulle procedure adottare.
A diciotto mesi dall’insediamento della commissione in città a seguito dello scioglimento antimafia dell’amministrazione retta dall’ex sindaco Alberico Gambino, si torna a parlare di appalti sospetti. Ricordiamo che già nei mesi scorsi i commissari avevano avviato un’analoga inchiesta sulla gestione sospetta della partecipata del Comune, oggi in liquidazione, la Multiservice. Sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori gli atti relativi alla gestione dei parcheggi, del verde pubblico affidati alla partecipata del Comune. Una vicenda questa direttamente collegata allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione malavitosa.
Per quanto riguardo la complessa vicenda dei parcheggi al centro commerciale Pegaso la cui realizzazione sui era resa necessaria ma mediante procedura assolutamente assente di qualsiasi riferimento normativo o regolamentare ed a un prezzo pari al 50% del loro valore presunto cedendoli infine ad un privato, la commissione straordinaria farà valere gli strumenti di accertamento e di verifica di cui dispone.
Altro punto importante l’appalto della costruzione di nuovi loculi nel cimitero di Pagani, dove non si procede momentaneamente all’esecuzione perché nella relativa gara l’impresa aggiudicataria è risultata colpita da interdizione antimafia.
Ad oggi è stato eseguito meno del dieci per cento dei lavori appaltati ed anche la seconda ditta, scelta per scorrimento di graduatoria, sarebbe stata gravata di interdizione antimafia emessa nel 2007 dal Prefetto di Napoli. Infine per il trasporto scolastico alla cui gara d’appalto d’importo superiore ai 400 mila euro quindi di rilevanza nazionale, ha partecipato un solo concorrente, aggiudicandosi l’appalto, risultato coincidente con quello che già svolgeva il servizio. I commissari ritengono che l’impresa partecipante ed aggiudicataria sarebbe risultata, al momento della partecipazione alla gara, priva dei requisiti.