Abbiamo sentito l’artista anastasiano, chiedendogli perché canta Taranto.
“E’ stato il mio maestro, tramite le sue opere, quando a 12 anni al Sannazzaro ho iniziato a muovere i primi passi confrontandomi con tutto il suo repertorio, dalla macchietta ai testi teatrali. Poi ho conosciuto sua figlia, Maria, che mi ha omaggiato di diversi oggetti appartenenti al padre, come la sartoria, mobiletto che forse porterò sul palco, poi un quadro su tela ed una paglietta a tre pizzi”.
Cos’altro ti lega a Taranto, dal punto di vista artistico e non?
“Intanto il fatto che la sua inimitabile arte è per me un continuo stimolo a migliorarmi. Questo il pubblico l’apprezza e se mi segue da anni negli spettacoli che propongo, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Ci sono poi tante coincidenze ed elementi e date della mia vita che mi legano al compianto, ma vivo ancora in moltissimi, Nino Taranto, per cui uno spettacolo che fosse imperniato sulla sua figura era il minimo che potessi fare per ricordarlo a tutti e, in qualche modo, rendergli un personale omaggio con un mio varietà”.
Ci saranno ospiti d’eccezione…
“Ebbene sì. Avrò, anzi avremo l’onore il piacere di ospitare Maria Taranto, con suo figlio Francesco De Blasio. La loro presenza sarà per noi un vero omaggio all’arte che, come Compagnia di teatro, cerchiamo di far conoscere alle nuove generazioni”.