In merito all’invio della Tares e le rimostranze di qualche cittadino e comitato, il Sindaco Pasquale Aliberti replica quanto segue:
“E’ inaudito che un tributo comunale che serve a coprire i costi di gestione del ciclo dei rifiuti debba in parte essere trasferito allo Stato diventando a tutti gli effetti una tassa ‘statale’. Le norme nazionali ci impongono di suddividere il pagamento in tre rate più il conguaglio ( la prima entro il 30 settembre, la seconda entro il 31 ottobre, la terza entro il 30 novembre più il conguaglio fissato entro il 31 dicembre) in quanto l’intero tributo deve essere incassato entro l’anno di competenza.
Tale regime è stato oggetto di monito da parte del Ministero delle Finanze, il quale solo per aver individuato in delibera la scadenza del conguaglio ad aprile (in virtù di casistiche limitate previste per legge) ha provveduto prontamente a bacchettare il Comune di Scafati. L’ingerenza del Ministero è la dimostrazione che ormai lo Stato ha commissariato i comuni, in quanto i sindaci non hanno più capacità decisionale, ma in compenso sono i soli a metterci la faccia e ad esporsi con i cittadini. La traslazione della Tares, il mancato incasso IMU prima casa rimangono, le principali cause della difficoltà di cassa riscontrata da tutti i comuni italiani.
I sindacati chiedono il pagamento degli straordinari elettorali, i librai l’anticipazione del credito per i libri scolastici, gli operatori sociali gli stipendi arretrati, i fornitori i pagamenti puntuali: tutti hanno ragione, ma la battaglia va indirizzata a questo Governo, al quale insieme agli altri sindaci d’Italia, stiamo chiedendo di cambiare le regole, affinchè i comuni non siano ingiustamente mortificati”.