Vertenza Terme di Stabia: “Città fallita per colpa della politica”

terme di stabiaSi spazia tra una vertenza e l’altra senza nessuna strada di risoluzione. La morte di Terme di Stabia? Tutta colpa della politica per i sindacati CGIL-CISL-UIL-UGL-USAE-FESICA di Terme di Stabia.

“Ci tengo a precisare che i soldi dell’ASL non ci competono perché sono pignorati e non rientrano nella nostra disponibilità attuale. A fronte di un credito di cui godiamo nei confronti dell’ASL, infatti, abbiamo pignoramenti ben più consistenti e questo ci impedisce di usufruire di quel fondo. Attendiamo invece con fiducia ed entusiasmo il finanziamento della Regione Campania per garantire la riapertura temporanea delle Terme e confermare le convenzioni. A tutto ciò seguirà il piano di privatizzazione delle Terme perché il Comune ovviamente non è in grado di assumersene la gestione, ma siamo ottimisti in tal senso”.

Il Sindaco Cuomo ha dichiarato quanto sopra, salvo poi continuare a dichiarare o per meglio dire minacciare il dissesto finanziario dell’Ente da lui presieduto, ciò è di una gravità assoluta, perché non si può continuare a piagnucolare chiedendo aiuto alla Regione Campania e poi fare dichiarazioni assurde, contrastanti con le richieste, pensando che in giro ci siano degli stupidi.
Il Sindaco, la Giunta, devono una volta per tutte dire a chiare lettere cosa vogliono fare della Città, cosa vogliono fare per risolvere il problema lavoro, cosa vogliono fare per migliorare la vivibilità e tante altre cose, ma sembra che tutto questo poco interessa, anzi quando si è posto al centro dell’attenzione le vere problematiche aziendali, le risposte sono state solo elusive anzi, che le decisioni vanno prese in forza di Legge o del Codice.

Questo immobilismo provoca l’ingessatura aziendale e non depone certamente a favore dei buoni propositi fin qui enunciati, come l’apertura delle Terme, richiesta dalle scriventi OOSS e mai attuata, poiché non vi è stata alcuna volontà seria di sedersi al fine di programmare lo stretto necessario.

Se questo non è immobilismo, allora proveremo a definirlo come incapacità nella gestione della crisi aziendale.
Non possiamo perdere una risorsa per la Città, non possiamo essere ancora una volta gli unici a pagare lo scotto dell’incapacità politica vecchia e nuova, che ha relegato la Città in condizioni precarie, ma non possiamo nemmeno assistere alle sceneggiate portuali ove si parla di Turismo, mentre la Città muore, il lavoro è un miraggio e la stessa compagine politica nel frattempo si appresta con molta indifferenza a dichiarare il dissesto finanziario.

Nessuno di Voi cari politici, ha avuto l’obbligo di assurgere al ruolo che ora ricoprite, quindi se avete a cuore le sorti della Città, se avete a cuore la sbandierata stabiesità tanto decantata in campagna elettorale, l’unica soluzione che Noi intravediamo è quella di dare dignità a 200 famiglie tramite il lavoro.

Siamo pronti a rivendicare come già abbiamo fatto, le nostre ragioni ed a gridare con estrema chiarezza che se Castellammare muore, la colpa sarà solo ed esclusivamente dell’attuale Amministrazione, l’unica cosa che ci resterà da fare in tale catastrofico scenario, sarà di celebrare il funerale con l’apposizione all’ingresso autostradale del cartello: “Castellammare di Stabia, Città fallita per colpa della politica”.

Francesco Ferrigno

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