Bruce Lee: 40 anni dalla morte

638-0-39804_bruceleeFu la fine dell’attore e l’inizio del Mito. 40 anni fa, scompariva Bruce Lee per colpa di una forte emicrania,  che lo colse d’improvviso mentre lavorava per L’ultimo combattimento di Chen, ancora oggi le cause della sua morte, restano un oggetto di discussione. Decine di fan a Hong Kong hanno reso omaggio alla statua dedicata all’icona cinematografica delle arti marziali. Alla commemorazione era presente la sorella dell’attore, Phoebe  Lee, che ha deposto un mazzo di fiori accanto al monumento. Primo eroe delle arti marziali nel cinema, Bruce Lee ha ispirato una nuova generazione di attori, come Jackie Chan abbattendo per gli interpreti asiatici le barriere di Hollywood.

Con i suoi film, soltanto ad Hong Kong incassa 3 milioni di dollari, ed è un record; in Italia il successo fu più lento, uscì nel maggio ’73, incassando soltanto 200 milioni di lire. Bruce in mente aveva un progetto ambizioso e visionario: coniugare due mondi opposti come l’oriente e l’occidente, due culture che in lui hanno sempre convissuto. Bruce passa l’infanzia ad Hong Kong, dove studia arti marziali alla scuola del leggendario Yip Man (che Wong Kar  racconta nel suo The Grandmaster). Si trasferisce negli Stati Uniti, ed è proprio in America che Bruce trova la sua strada: continua a studiare il Jun Fan Kung-fu, sviluppando uno stile del tutto personale, contaminato da diverse discipline (dalla scherma alla boxe), oggi noto come Jeet Kune Do; poi frequenta la facoltà di filosofia di Washington, dove si innamora di una ragazza americana, Linda Emery, che diventerà sua moglie e madre di due figli, Brandon e Shannon.

Dopo aver aperto diverse scuole di arti marziali, viene notato da William Dozer (il produttore della serie tv della BBC su Batman e Robin con Dam West), che gli assegna il ruolo di Kato, co-protagonista della serie Il Calabrone verde.

È il trampolino di lancio per una carriera che lo trasformerà in icona: i primi due film da protagonista,  Il Furore della Cina colpisce ancora e Dalla Cina con furore, battono i record d’incassi ad Hong Kong e Bruce raggiunge la fama internazionale. Nel 1972 scrive, dirige e produce L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, prima pellicola di arti marziali a non essere girata interamente in terra asiatica (le riprese si sono svolte in parte a Roma). Un anno più tardi è protagonista di un altro successo, I tre dell’operazione Drago, ma nello stesso periodo, mentre sta lavorando alla sceneggiatura dell’ultimo combattimento di Chen, viene colpito da un malore, che gli è fatale. Il suo allenamento includeva tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del culturismo per scolpire e aumentare la massa muscolare. Tuttavia, fu sempre attento a sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell’allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Al fine di allenare specifici gruppi di muscoli, Lee si avvalse di attrezzature appositamente progettate e costruite.

lee

Il 13 agosto del 1970, a causa di un errato preriscaldamento dei muscoli in un allenamento di sollevamento pesi, subì un grave infortunio: gli esami clinici mostrarono uno stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. Durante il periodo di convalescenza, iniziò a dedicarsi alle religioni, alla filosofia, alle arti da combattimento e agli scritti di Krishnamurti. Il periodo di inattività fisica gli offre anche l’opportunità di documentare i metodi di allenamento, che in seguito verranno raccolti e pubblicati dalla moglie Linda nel libro The Tao of Jeet Kune Do. Nell’arco dei successivi sei mesi, riuscì a recuperare agilità, velocità e potenza.

Ernesto Tarchi

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteAltra mazzata per la Juve Stabia. A Palermo ancora una sconfitta senza appello
SuccessivoGrande successo per la prima delle due serate de “Li Marri Terra & Tammorre”
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.