“Un intollerabile atteggiamento di indifferenza per chi da anni chiede alla Regione il pagamento di quanto gli spetta.” Sergio Nappi, capogruppo del Mir, definisce così la decisione assunta ieri dal Consiglio regionale di non procedere al riconoscimento di una lunga serie di debiti fuori bilancio che, dal mese di maggio, sono inutilmente posti all’ordine del giorno dei lavori dell’Assise regionale.
“Da circa quattro mesi – spiega Nappi – il Consiglio regionale rinvia un provvedimento senza il quale decine di persone e molte aziende non possono riscuotere quanto la Regione deve per debiti contratti tantissimo tempo fa. Un atteggiamento, questo, che denota una noncuranza e una strafottenza che non fanno onore a chi, invece, dovrebbe avere la piena consapevolezza delle difficoltà nelle quali versano le nostre aziende e le nostre famiglie. Parliamo di debiti – sottolinea il consigliere regionale – molti dei quali sono stati riconosciuti dalla Magistratura, sia ordinaria che amministrativa, con sentenze datate da mesi o addirittura anni; somme il cui pagamento può significare la sopravvivenza di un’azienda, o la possibilità per una famiglia di provvedere alla propria sussistenza. E’ qui il caso di ricordare – rileva Nappi – che recentemente il Governo ha varato provvedimenti finalizzati al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione al fine di sostenere la nostra economia.”
“D’altronde – prosegue – la legge finanziaria 2013 prevede che il Consiglio regionale debba procedere al riconoscimento dei debiti fuori bilancio entro sessanta giorni dal completamento della procedura di competenza della Giunta. L’elenco che ieri è stato rinviato per l’ennesima volta, nonostante una mia specifica richiesta di inversione dell’ordine del giorno, contiene obbligazioni scadute anche da 4 o 5 mesi. Con questo ennesimo rinvio, i Consiglieri regionali, che hanno votato contro l’inversione dell’ordine del giorno non solo non hanno adempiuto a quanto previsto dalla legge, ma si sono assunti gravi responsabilità morali e, molto probabilmente, anche di tipo economico per il danno erariale provocato dalla maturazione di ulteriori interessi derivanti – chiude Nappi – dall’ingiustificato ritardo nel pagamento di quanto dovuto.”