Oggi, la disabilità suscita ancora molta paura, disagio e imbarazzo. Intervistati, molti italiani affermano di riconoscere la sindrome di Dawn ma per loro le persone che ne soffrono sono identiche sia esteticamente che caratterialmente. Due persone su tre confondono la malattia di Parkinson con l’ Alzheimer e 65% degli italiani pensano che con la sclerosi multipla non sia possibile vivere una vita normale. Meno conosciuto è l’autismo e anche se la maggioranza sa che causa una serie di disturbi e difficoltà del movimento, è duro a morire il luogo comune sulla presunta genialità degli autistici nella matematica, nella musica o nell’arte. Una persona su due ha paura di trovarsi un giorno a vivere la disabilità in prima persona o a doverla sperimentare in famiglia. Molti provano indifferenza e non si sentono minimamente toccati dal problema perché rimuovono un mondo che non vogliono conoscere.
Purtroppo lunedì scorso, nella scuola elementare Sequino di Mugnano alcuni genitori hanno chiesto alla dirigente scolastica di trasferire i loro figli in un’altra aula causa la presenza scomoda di un bimbo disabile. Davanti al rifiuto della dirigente che ha accettato soltanto di rilasciare il nulla osta per il trasferimento in un’altra scuola, i stessi genitori si sono rivolti ad alcuni politici che hanno ritenuto giusto intervenire per far cambiare la decisione della Preside.
“Quest’episodio ha suscitato molto scalpore tanto che il Ministro dell’Educazione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato che approfondirà il caso perché questi atteggiamenti danneggiano la scuola e il paese intero.
Riteniamo anche noi che la questione vada affrontata con serietà ma anche con fermezza in modo che si possa fare chiarezza sulle eventuali ingerenze esterne ma senza strumentalizzazione politica del caso. Riteniamo che anche gli altri episodi analoghi che si sono verificati a Saviano e a Castellammare di Stabia siano la conseguenza di un arretramento dei valori della nostra società e debbano essere affrontati all’interno di un percorso di informazione e di educazione alla disabilità”, si legge in una nota del CIF Castellammare di Stabia