Gravi accuse poi sono quelle riguardo la questione della definizione degli stipendi della giunta che, secondo il manifesto firmato dal segretario Agostino Cacciola, sono stati aumentati al massimo previsto. Come già noto le cifre parlano di 2.788 euro per il primo cittadino; 1.533 euro per il vicesindaco Luigi Di Dato mentre assessori e presidente del consiglio percepiranno 1.254 euro.
Su quanto espresso nel documetto fatto affiggere in città dal Pd è intervenuto il presidente del Consiglio Comunale, già capogruppo Pd nella scorsa legislatura, Vincenzo Barone. Secondo quanto affermato dal presidente Barone, non sarebbe stato apportato alcun aumento, anzi i compensi sarebbero stati ridotti del 40%.
“Qualcuno parla di aumento in maniera del tutto strumentale. È terrorismo politico per dimostrare che in questo momento difficile, in cui la gente è provata economicamente, sono gli amministratori che prendono i loro soldi”.
Nel commentare Barone tiene a precisare che per un periodo l’amministrazione non aveva percepito assolutamente stipendi a causa della mancanza di risorse e per cui, una volta messe a bilancio, non è stato fatto altro che riscuotere quanto previsto dalla legge. Barone poi conclude: “Tra l’altro quei soldi vengono percepiti a lordo e nel mio caso specifico con un’aliquota del 50%. La politica ha dei costi e, che risulti, nessun comune e nessuna fazione politica che sia alla guida ha mai rifiutato le mensilità. Non facciamo altro che applicare la legge”.
La richiesta del Partito Democratico resta quella di un’immediata convocazione del consiglio comunale per chiarire le linee e le intenzioni programmatiche del sindaco e dei suoi assessori che, a quanto pare, restano ancora sconosciute.
Martina Scognamiglio