“Per risollevare Napoli ci vorrebbe un nuovo Lucio Amelio, una persona capace di attirare sul territorio nomi di spicco dell’arte e mostrare quindi a questi ultimi le meraviglie che già ci sono per innescare un circolo virtuoso di creatività e promozione”.
Ne è convinto l’artista statunitense Mark Kostabi, definito dalla critica l’erede di Andy Warhol, al termine del suo soggiorno nei Campi Flegrei al seguito della troupe di “My Italy”, un progetto filmico ideato da Bruno Colella per la Loups Garoux Produzioni e patrocinato dalla Fondazione dei Campi Flegrei che ha fatto sì che uno dei quattro episodi previsti fosse girato interamente nell’area dei Campi Flegrei affinché funga da strumento di marketing territoriale.
“Dopo essere stato in posti come la Solfatara – spiega infatti l’artista – sono stato ispirato ad una nuova serie di quadri che certamente farò e che avranno come tema il Vesuvio, la lava, la potenza che tutti questi luoghi esprimono così fortemente. Anche questa mia attività sarà quindi una cartina di tornasole per il territorio, e come me sono certo che tanti altri artisti potrebbero trovare fonte d’ispirazione nelle bellezze paesaggistiche ed artistiche e di Campi Flegrei e di tutta Napoli”.
My Italy, infatti, racconta luoghi e vicende particolarmente significative del nostro Paese attraverso gli occhi di quattro grandi artisti internazionali che hanno deciso di vivere stabilmente nel Bel Paese: Krzysztof Bednarski (Polonia), Mark Kostabi (Stati Uniti), Krzysztof Bednarski, Thorsten Kirchoff (Danimarca), H. H. Lim (Cina).
Lo shooting ai Campi Flegrei ha portato la troupe diretta dal regista Bruno Colella a girare in luoghi come la Piscina Mirabilis, il Tempio di Mercurio, le Cento Camerelle, Capo Miseno, Baia e Città della Scienza nonché a casa del cantautore Edoardo Bennato, mentre a Ginevra è stata ripresa Sofia Loren cui Kostabi ha dedicato un dipinto e che sarà a sua volta protagonista dell’episodio.
“Ritengo eccezionale la figura di Mark Kostabi come promoter dei Campi Flegrei – ha dichiarato il presidente della Fondazione dei Campi Flegrei Salvo Iavarone – e siamo soddisfatti di aver promosso il documentario girato in questi giorni. La nostra area, come tante altre nel Mezzogiorno, ha bisogno di uscire dal cortile, sprovincializzarsi, affacciarsi al mondo. Basta parlarsi addosso: non serve a nessuno”
La Loups Garoux Produzioni è Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero.
Una società che dal 2002 produce e distribuisce audiovisivi, spettacoli e format televisivi. Presente a Festival internazionali fra cui Cannes, Venezia, Roma.
Mark Kostabi – BIOGRAFIA
L’artista e compositore Mark Kostabi è nato a Los Angeles nel 1960 da immigrati estoni. Cresciuto a Whitter, in California, ha studiato disegno e pittura alla California State University di Fullerton.
Kostabi si è trasferito a New York nel 1982, e nel 1984 si è fatto notare come figura di spicco della scena artistica dell’ormai leggendario East Village, creando un personaggio basato sulla provocatorietà mediatica, pubblicando auto-interviste in cui analizzava la mercificazione dell’arte contemporanea.
Nel 1987 la sua arte visiva era già ampiamente riconosciuta a livello internazionale. Kostabi ha cominciato ad attirare la stampa internazionale a partire dal 1988, quando ha fondato il Kostabi World, il suo art studio di Manhattan, per il quale ha voluto apertamente impiegare innumerevoli assistenti di pittura.
A partire dagli anni ‘90, il lavoro di Kostabi è stato esibito anche in Italia: una delle ragioni per cui ha comprato una seconda casa a Roma nel 1996, dove si è stabilito.
Kostabi produce, inoltre, un tv show settimanale, trasmesso via cavo, il Kostabi Show, in cui famosi critici d’arte e celebrità competono per dare un titolo ai suoi dipinti in cambio di premi in denaro. Kostabi ha disegnato copertine di album per i Guns’ N’ Roses (Use your illusion), i Ramones (Adios Amigos), Jimmy Scott (Holding Back the Years), i Seether (Holding onto Strings Better Left to Fry), e numerosi prodotti come orologi della Swatch, borse della Bloomingdales, vasi firmati Alessi, tazzine per espresso della Rosenthal e magliette rosa per il Giro d’Italia.Kostabi è conosciuto anche per le sue collaborazioni con altri artisti: Enzo Cucchi, Arman, Howard Finster, Tadanori Yokoo, Enrico Baj, Tony Esposito e Paul Kostabi. Mark Kostabi ha suonato sia come solista che con altri musicisti, inclusi Ornette Coleman, Jerry Marotta, Tony Levin, Tony Esposito e Paul Kostabi. Fra i suoi cd sono da ricordare: I Did it Steinway, Songs for Sumera e The Spectre of Modernism.
Ultimamamente Kostabi ha suonato soprattutto con Tony Esposito: insieme hanno partecipato a concerti e programmi televisivi italiani (edentrambi firmeranno le musiche dell’episodio “di occhi di Sofia”). Mostre retrospettive su Mark Kostabi sono state ospitate dal Mitsukoshi Museum di Tokyo (1992) e il Museo d’Arte dell’Estonia a Tallinn (1998). Il famoso curatore e storico dell’arte italiano Vittorio Sgarbi ha curato una mostra di 150 dipinti di Kostabi al Chiostro del Bramante a Roma nel 2006. Il suo lavoro è presente in oltre 50 collezioni museali permanenti, inclusi: il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, il Guggenheim Museum, il Brooklyn Museum, la National Gallery a Washington D.C., la Corcoran Gallery of Art, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.