Workout: un allenamento generale che include sia l’aspetto cardiovascolare sia la resistenza fisica e la tonificazione. E’ un lavoro di muscoli completo.
Durante un combattimento che sia sportivo o reale, per riuscire a vincere o a sopravvivere, sono necessarie molte doti. Tra queste volevo ricordare, prima tra tutte, una buona tecnica di combattimento ed una giusta strategia, grazie alle quali si riusciranno a sviluppare dei colpi efficaci con il giusto risparmio di energia ed un metodo di combattimento appropriato alla situazione che si va ad affrontare. Oltre alla tecnica, si rendono necessarie anche delle qualità atletiche definite “Attributi” come la forza,il foot work,il movimento del tronco, la resistenza, la rapidità, la percezione cinestetica del movimento e la condizione dello stato del corpo.
La resistenza si propone di aumentare la capacità dell’individuo di sostenere a lungo un certo sforzo, senza che si determini un calo del livello prestazionale. In relazione alla durata, all’intensità e al gesto motorio.
Per aumentare la resistività del proprio corpo bisogna iniziare un’ allenamento aerobico che ha lo scopo di migliorare la capacità di trasporto ed utilizzo dell’ossigeno, e di garantire un’ottimale gestione dei substrati energetici. Gli adattamenti funzionali coinvolgono soprattutto il sistema cardiovascolare e quello muscolo-scheletrico. Il risultato è un aumento della capacità aerobica. Tra le capacità condizionali, la resistenza aerobica è senza dubbio quella che può migliorare di più con l’allenamento, perché meno legata a fattori genetici. Questo miglioramento si può ottenere a qualsiasi età, con enormi benefici sulla salute e sulla qualità di vita; tra i vantaggi dell’allenamento aerobico rientrano:
– prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari ;
– controllo del peso corporeo;
– prevenzione e cura di diabete;
– miglioramento del trofismo osseo, minor rischio di osteoporosi;
– miglioramento dell’efficienza muscolare;
– miglioramento dell’umore e della sensazione di benessere (grazie alla liberazione di endorfine).
Per migliorare significativamente la resistenza aerobica è comunque necessario un periodo abbastanza lungo almeno 2-4 mesi.I metodi per migliorarlo variano in base al grado di allenamento individuale, alla motivazione e agli obbiettivi prefissati.
Un nuovo metodo di allenamento che favorisce l’aumento di resistenza nelle Arti Marziali prevede l’utilizzo del kettlebell un attrezzo che nasce in Russia intorno al 1700, una specie di palla con una maniglia attaccata che veniva usata per misurare le quantità di merce pesate usandola come contrappeso di una bilancia. A fine giornata i lavoratori dell’epoca, la usavano per effettuare sfide di forza mettendosi ad alzarla ripetutamente per dimostrare la propria forza e resistenza fisica e anche per trascorrere la serata.Con il passare del tempo, l’uso dei kettlebell ha subito uno sviluppo più ampio arrivando a rappresentare in maniera sempre più diffusa un vero e proprio metodo di allenamento per l’acquisizione di forza e grande resistenza, praticato sia dall’esercito sia dagli atleti di Sambo.
L’apertura delle frontiere ha favorito la diffusione di tale pratica a livello mondiale ed oggi innumerevoli atleti di diverse discipline Marziali utilizzano i Kettlebell come essenziale metodologia di allenamento. L’uso dei kettlebell riduce notevolmente i tempi di preparazione fisica. Sollevare l’attrezzo richiede forza, abilità, destrezza, capacità di presa, coordinazione e stabilizzazione del baricentro rispetto al carico grazie al fatto che il peso e’ perfettamente decentrato rispetto all’impugnatura. Il corretto uso dei kettlebell è una sfida sia per il sistema muscolare che cardiovascolare,gli esercizi sono dinamici e coinvolgono tutto il corpo.
Plausibile potrebbe essere la domanda. A cosa serve la resistenza in un combattimento reale?
I combattimenti, uno contro uno, non durano abbastanza da rendere necessario un particolare allenamento di resistenza cardiovascolare. Immaginando, due combattenti che si affrontano senza regole, lo scontro non durerebbe più di pochi secondi, vista la potenza di alcuni colpi che in assenza di regolamento e protezioni come guantoni possono essere sferrati (ginocchiate, gomitate, testate, dita negli occhi, calci ai genitali, morsi ecc.). Ma se le persone che si battono sono molte (come ad esempio una rissa o uno scontro tra gli ultrà e le forze dell’ordine) può volerci un tempo maggiore indefinito perché lo scontro termini, dal momento che anche dopo essere riusciti a sottomettere un nemico se ne presenterebbe immediatamente un altro e poi un altro ancora e così via. In verità, a meno che non siate poliziotti, carabinieri o soldati è difficile che vi ritroviate in una situazione di combattimento tale che necessiti di una grandissima resistenza appropriata alle arti marziali. Diverso è invece il discorso da fare inerente la resistenza fisica di uso comune come salire le scale senza affanni. Posso consigliare, in particolare, ai militari e agli agenti delle forze dell’ordine di non trascurare gli allenamenti di resistenza cardiovascolare applicata alla conoscenza di tecniche Marziali.
Ernesto Tarchi