Un ritorno atteso per Tony, ospite per il secondo anno consecutivo alle Lune, che conferma il suo feeling con la città vesuviana. Il successo dell’artista partenopeo, figlio d’arte, si è consolidato nel tempo. Dopo gli esordi, alla fine degli anni ’80, il padre della voga “tamarra” ha collezionato diversi dischi e migliaia di copie vendute: Prima cassetta di musica tamarra (1989), Nun chiagnere Marì (1991), Da granto farò il cantanto (1992), Se potrei avere te (1993), Monnezzarium (1997), Tutto Tony Tammaro (1999), The Dark Side of the Moonezz (2005), Yes I Cant (2010).
Numerose le collaborazioni radiofoniche, televisive e cinematografiche del cantautore napoletano: dai programmi su alcune emittenti locali (da Radio Marte a Canale 9) approda alla ribalta nazionale col Maurizio Costanzo Show e Saxa Rubra a Rai Tre.
Contraltare canoro della poetica del tamarro narrata nei film di Verdone, Tony Tammaro ha accompagnato con ironia e leggerezza diverse generazioni di funs, svelando vizi e tic partenopei. Eppure, attraverso lo specchio deformante della satira, il cantante rivela alcuni aspetti inquietanti della nostra società: dall’inquinamento del mare all’inesistenza del trasporto, dalla pervasività della televisione ai codici sociali pressanti di cui si compone la trama dei legami made in naples. Una leggerezza che fa riflettere, dunque, quella di Tony che dà diritto di esistenza alla figura del tamarro, amato e odiato ma, comunque, esilarante.
Un ottimo viatico, quindi, per le serate musicali alle Lune che, dopo il cantante napoletano, proseguiranno. In attesa, ovviamente, di Tony Tammaro per il prossimo anno.
Claudia Malafronte