Il renziano doc Buonajuto , forte di una tradizione familiare rilevante in campo sia politico che giuridico, deve oggi palesemente mostrarsi quale alternativa concreta a Strazzullo, quale credibile fulcro di “cambiamento generazionale” sul quale far ruotare una nuova Ercolano più a misura di cittadino. Facile intuire la strategia dell’attuale sindaco: il noto camice bianco Strazzullo attenderebbe il rush finale per “concedere ossigeno” alla città, riattivando cantieri interrotti da tempo e proponendo magari mega manifestazioni di massa che facciano presto dimenticare agli ercolanesi anni di inefficienze e lentezze operative. Scena già vista, già vissuta , già subita dai residenti. La fame, perché a Ercolano su questo principalmente si fa leva, l’ignoranza e la sete di affermazione personale hanno più volte reso gli ercolanesi ciechi e sordi nei confronti della “verità oggettiva”, ovvero dello stato di sfacelo economico e sociale in cui versa gran parte del paese.
Chiunque oggi contrasti tale innegabile dato deve di conseguenza motivare tale dissenso pubblicamente e non continuare ad offendere l’intelligenza e la buona fede di chi è reo solo di amare i propri luoghi d’origine. I giovani premono per Buonajuto, per questo carismatico professionista sul quale sarebbero in tanti pronti ad investire per risollevare l’immagine di Ercolano. La gente continua a chiedersi perché enormi polveroni sollevati intorno alle figure di assessori ed esponenti partitici di primo piano finiscano inesorabilmente nel nulla, perché si continui a spettegolare dal palazzo di città di questo o quel personaggio senza che poi tali “inciuci” abbiano seguito e finiscano realmente agli “organi competenti”, ovvero alla Procura della Repubblica.
Alfonso Maria Liguori