Giornata di agonia per le persone che ieri, 8 Ottobre 2013, si sono recate al pronto soccorso dell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno. Attese interminabili quasi paragonabili a delle vere e proprie ‘odissee’ per pazienti e accompagnatori, che si sono ritrovati fin dalle prime ore del mattino nei corridoi delle corsie dedicate alle emergenze del nosocomio sarnese.
Il clima che regnava nella sala d’attesa e nei corridoi non era dei migliori; tra pazienti in preda a dolori lancinanti in ogni angolo del reparto in attesa di visite ed accertamenti, parenti in cerca di risposte e rassicurazioni che tardavano ad arrivare, personale medico esasperato e oberato tra i tanti codici rossi e gialli arrivati, la situazione è subito diventata insostenibile. Diversi sono stati gli scontri verbali che si sono innescati tra i familiari dei feriti e gli infermieri, in alcuni casi c’è mancato davvero poco che non si arrivasse alle mani rendendo indispensabile l’intervento delle guardie giurate in servizio nella struttura. In seguito sono anche intervenuti i carabinieri per sedare gli animi.
Situazioni del genere fanno riflettere non poco.
I tanti tagli alla sanità campana portano anche a giornate come questa, dove a farne le spese è il diritto alla salute pubblica. Le persone che giungono in una struttura ospedaliera per essere curate, soprattutto se in gravi condizioni, avrebbero diritto ad un trattamento sicuramente migliore invece che diventare semplici ‘numeri’ dimenticati’ in un corridoio.
Tante le richieste fatte dai familiari in evidente stato d’ansia per la salute dei propri cari, ma le porte in faccia non si possono considerare risposte accettabili. Giorni come questi sono ormai consueti in molti nosocomi campani, dove è quasi cosa straordinaria essere visitati e medicati con celerità o senza dover rimanere in una stanza per ore aspettando che arrivi un medico o un infermiere; in alcuni casi, poter tornare a casa sani e contenti che sia andato tutto bene diventa quasi un optional.
Raffaele Cirillo