Cercola, Grillo: “Cento giorni di Fiengo, ma ancora nessuna dichiarazione programmatica”

Salvatore-Grillo
Salvatore Grillo (Pd)

Dopo Fiengo e Barone, sindaco e presidente del consiglio del comune di Cercola, a chiarire le posizioni del PD, forza di opposizione, sul dibattito politico sollevatosi in città circa l’azione politica della maggioranza nei suoi primi cento giorni di amministrazione, è Salvatore Grillo, esponente appunto dei democratici accusati di terrorismo politico.

Come precedentemente analizzato, il Pd denunciava attraverso un manifesto pubblico pochezza politica, amministrativa e programmatica del nuovo esecutivo, il quale rispondeva alle critiche sottolineando che in soli tre mesi di mandato non è concretamente possibile portare avanti un certo tipo di interventi che per essere attuati richiedono, per prima cosa, l’approvazione del bilancio. “L’unico sindaco che fissa un programma in base al bilancio è Fiengo, – spiega Grillo – gli altri sindaci fissano il bilancio in base al programma di mandato. Da ciò si evidenzia una chiara ignoranza politica e tecnica: è vergognoso che a quattro mesi dall’insediamento non abbia ancora fatto in consiglio una dichiarazione programmatica”.

Il Pd si sente impossibilitato nel pensare di condividere una linea programmatica con la maggioranza perché questa sembra non esistere: “Quello che noi oggi rimproveriamo a Fiengo sono le cose che noi avremmo raggiunto, non nei primi cento giorni, ma nei primi cento minuti di amministrazione perché noi avevamo un’idea di base che loro sembrano non avere per niente”.

Come espresso anche nel manifesto, il Pd sottolinea che “la nuova giunta ha partorito non più di una decina di delibere tutte di valore insignificante, tranne quella con la quale si è deciso di aumentare i propri stipendi al massimo consentito dalla legge. Il problema non è quello dell’ aumento in sé, ma il fatto che davanti alle continue proposte del Partito Democratico, espresse durante le conferenze dei capigruppo e condivise anche dalla maggioranza, come quella di ampliare le esenzioni per la refezione e il trasporto scolastico, la risposta della giunta è stata una bocciatura con la giustificazione che, non essendoci il bilancio, non si poteva pensare di destinare delle risorse a capitoli specifici. Strano è, però, che dopo il diniego siano stati trovati i fondi per garantirsi l’aumento dei compensi”.
Tutto questo denuncia ancora Grillo mentre non si presta alcuna attenzione ad argomenti quali l’approvazione del regolamento Tares; il progetto sulle tasse per il quale si era deciso di confrontarsi con i capigruppo a settembre ma che è stato lasciato a se stesso; i problemi economico-finanziari ereditati dall’ esecutivo precedente per stabilire quali sono i costi fissi dell’ amministrazione.

“È pur vero che stiamo parlando di un’amministrazione giovane, ma non dimentichiamo aggiunge Grillo – che il presidente del consiglio, che è il riferimento del Movimento Democratico ed ha appoggiato la candidatura di Fiengo, è in consiglio comunale da trent’anni, come la maggior parte dei componenti di giunta è in politica da molto. Non ci si può nascondere dietro l’ inesperienza”.
Da questo e dalla mancanza di attenzione alle proposte presentate, la decisione del Pd di rifiutare di prendere parte alle commissioni rimandando al mittente le accuse di fare terrorismo politico: “Bisognerebbe che conoscessero il significato di parole come terrorismo politico, associabili per esempio alla questione delle commissioni: Fiengo ne fa una questione personale cercando di addossare a noi, che abbiamo perso le elezioni, la responsabilità di quello che accadrà sul territorio quando poi in realtà non ha una programmazione, non si sa che vuole fare e se ne ha le capacità”.

Infine Grillo sostiene che il PD non ha mai rifiutato a priori di essere collaborativo, anzi ancora anticipa che nel consiglio comunale, convocato in prima venerdì 11 ottobre e in seconda lunedì 14 ottobre, il suo partito, oltre ad analizzare e respingere le dichiarazioni della maggioranza, porterà delle proposte concrete volte a migliorare la qualità della vita per i cittadini e a tracciare una strada di rilancio del territorio, che saranno attuabili solo se finalmente ci sarà una dichiarazione programmatica del sindaco:
“Per noi parlano i fatti, per lui non parlano nemmeno le parole che per adesso, nel caso specifico del piano programmatico, non abbiamo ancora sentito”.

Martina Scognamiglio

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