La nuova imposta sulla spazzatura, ex Tarsu, oggi si chiama Tares e la sua applicazione passa attraverso una modifica sostanziale, cioè il calcolo delle tariffe sulle persone componenti ogni nucleo familiare e non più solo sui mq occupati da tutti gli utenti. Inoltre, ed è la novità più rilevante, le nuove tariffe vengono divise in due grosse tranches, ovvero domestiche e non domestiche. A Vico Equense quelle domestiche rappresentano il 73% contro un 23% delle attività imprenditoriali e commerciali. Il Comune è arrivato a questa determinazione grazie al monitoraggio commissionato alla Sarim, ditta appaltata per la raccolta dei rifiuti quotidiani.
La Sarim, ha inoltre calcolato che per il 2013 la raccolta dei rifiuti urbani per le sue spettanze costerà al Comune 4.000.100 mila €, che saranno ripartiti, appunto, per il 73% a carico dell’utenza domestica e per il 27% a quella non domestica. In questa cifra è compresa anche l’eco-tassa provinciale per la gestione delle discariche, circa 600.000 € e l’importo che la Sarim deve corrispondere a un’altra ditta sub-appaltata che si occupa dello smaltimento in discarica dell’umido organico, ovvero 470.000 €.
Vediamo dunque come cambia la tassa sulla spazzatura a Vico Equense. Partiamo dalle famiglie. Per tutti, anche per le utenze non domestiche, vale Il principio che chi più inquina più paga. Per questa ragione più è numeroso il nucleo familiare e maggiore risulterà l’imposta, calcolata anche rispetto ai mq per ogni nucleo familiare.
Per calcolare le tariffe il Comune ha preso in considerazione i dati statici in base ai quali l’abitazione media dei vicani si aggira intorno ai 100mq. Oggi chi vive da solo in un appartamento di 100mq risparmia rispetto alla vecchia Tarsu 126 €. Questo tipo di nucleo familiare rappresenta l’8% della popolazione vicana. Una famiglia di 2 persone risparmierà invece 33€. La gran parte dell’utenza è rappresentata però dai nuclei familiari composti da 3 persone, circa il 65%, e per loro c’è un aumento di 23€. Le utenze a quattro occupanti sono l’11% che si vedranno aumentare la Tares di un 19%, ovvero pagheranno quest’anno dai 327 ai 380€, con una maggiorazione di 61€. La stangata maggiore riguarda i nuclei familiari oltre le quattro persone che si vedranno aumentare l’imposta per la spazzatura dai 90 ai 131€. Per le famiglie bisognose, è importante ricordarlo, interverranno i servizi sociali con particolari benefit.
Passiamo alle attività commerciali e imprenditoriali. Rappresentano il 27% dell’utenza e per tutti o quasi ci sarà un risparmio rispetto alla vecchia Tarsu. Le uniche utenze ad avere delle maggiorazioni di un certo rilievo sono le attività di ristorazione, ortofrutticole e le pescherie, ritenute quelle più inquinanti. La nuova legge prevede per questi esercizi dei coefficienti altissimi e pur applicando i coefficienti minimi le cifre comunque lieviteranno. Ortofrutticoli e pescherie dovranno sborsare 22 € circa al mq, con una maggiorazione di circa 7 € al mq, i ristoranti 16€ al mq, ovvero 4€ in più rispetto alla vecchia Tarsu. Ininfluenti o quasi gli aumenti per pasticcieri, parcheggiatori e ricettivi come case vacanze e b&b che variano nell’ambito dei centesimi. Tutte le altre categorie vedranno scontata la tassa fino a 7€ a mq, come per gli impianti sportivi e le palestre. Gli alberghi sono i maggiori beneficiati dalla Tares e passeranno dai circa 9€ al mq ai 5€ al mq, con un risparmio del 40%.
La nuova tassa ha dunque tutta l’aria di diventare un’ennesima stangata soprattutto per la gran parte delle famiglie. Il Comune cerca di porre rimedio per i più bisognosi con voci specifiche del bilancio nel comparto dei servizi sociali. Delle compensazioni, invece, riguarderanno gli operatori del Faito che quest’anno saranno esonerati dalla Tares. Un incentivo contro la desertificazione commerciale, punto di non ritorno per lo sviluppo del bellissimo sito montano.
Maria D’Ordia