Diaspora interna al PDL Campania tra “falchi e colombe”, i referenti dei comitati anti-abbattimenti della Campania criticano l’atteggiamento dell’onorevole Gioacchino Alfano assunto nei confronti del coordinatore regionale Nitto Palma. In un momento politico-istituzionale così difficile e delicato per decine di famiglie residenti nei Comuni dei Monti Lattari, la crisi interna al PDL nazionale si riflette anche localmente in Campania generando una frattura tra berlusconiani e alfaniani che, ovviamente, non giova a nessune delle centinaia di famiglie campane che sperano ancora in un nuovo condono. In merito alla questione i referenti dei comitati anti-abbattimenti scrivono alla direzione del PDL Campania: ”In un momento così difficile per i nostri territori, appare strano e incomprensibile la discussione che si sta alimentando all’interno del PDL Campania. Secondo gli obbiettivi che il PDL si è prefissato – hanno ribadito i referenti dei comitati antiruspe – oggi abbiamo la responsabilità di essere la regione italiana con la più alta percentuale di elettorato PDL-FI con al seguito milioni di elettori moderati che attendono la riapertura dei termini del condono edilizio, la disposizione della tariffa unica nazionale della Rc auto, la sorveglianza militare dei territorio della “Terra dei Fuochi”. Almeno queste sono le parole scritte in un documento approvato dal PDL campano pochi mesi fa e che riempiono il cuore di speranza delle migliaia e migliaia di famiglie campane che stanno vivendo il dramma delle demolizioni e che solo grazie a persone come i senatori Francesco Nitto Palma e Carlo Sarro e pochi altri, potranno un giorno riacquistare la serenità e la dignità perduta. Chi come noi ha avuto il privilegio e l’onore di aver visto un uomo, proveniente da lidi lontani e letteralmente catapultato in una realtà regionale non certo idilliaca, mettendoci la faccia su una problematica scottante e per certi aspetti invisa anche a tanti pseudo-parlamentari delle nostre zone legati al proprio territorio solo per aspetti anagrafici e/o folcloristici, non può non lanciare il grido di allarme affinché un galantuomo di siffatta portata sia preservato da Silvio Berlusconi a capo del coordinamento regionale del partito contro il linciaggio di quanti, pur non avendone titoli e capacità, lo vorrebbero sfiancare giocando al massacro per far prevalere logiche miranti ad occupare cariche e poltrone non attraverso un democratico e costruttivo confronto ma come è ormai abitudine, con ben altre modalità. Noi delle associazioni e dei comitati abbiamo creduto in questo partito ed abbiamo accettato una candidatura “di bandiera” di due nostri rappresentanti, come Giuseppe Comentale e Raffaele Cardamuro, alle ultime elezioni politiche esclusivamente perché abbiamo compreso la nobiltà d’animo e l’impegno del senatore Nitto Palma e dell’onorevole Carlo Sarro, a cercare di risolvere la drammatica questione che riguarda migliaia di famiglie campane. Se in questi giorni l’on. Gioacchino Alfano di Sant’Antonio Abate può fregiarsi del titolo di “sottosegretario” lo deve anche un po’ al coordinatore regionale Nitto Palma e ai tanti che, pur essendo in posizione defilata nelle liste, hanno sudato le proverbiali sette camice per evitare il tracollo elettorale del Pdl come verificatosi in tante altre parti d’Italia, riportando sulla retta via i tanti elettori ormai preda di un astensionismo galoppante e del grillismo imperante perché avviliti e nauseati da deputati e senatori nostrani che più che parlamentari portatori di istanze e necessità dei propri territori hanno dato sempre l’impressione di apparire come dei silenti burocrati lontani dalla gente e dai problemi, interessati solo al gioco perverso dell’occupazione delle poltrone più comode. Noi non sappiamo se a Roma vengono riferite false notizie sul “valore della Campania” ma chiediamo di sicuro a Nitto Palma di far conoscere finalmente a Berlusconi la verità dei fatti: che nei nostri “disastrati” territori, lasciati da anni soli e abbandonati, sono ben altri gli uomini che ogni giorno si battono per superare le emergenze e che godono ancora della fiducia e del consenso della gente e non certo di qualche eterno “nominato” che deve gran parte delle sue fortune ad un ignobile sistema elettorale che più che premiare l’impegno e il consenso premia i furbi e le buone amicizie romane. E soprattutto, poiché, come titolò Il Mattino all’indomani delle elezioni di febbraio scorso, “Dai Lattari ai Campi Flegrei stravince il partito del condono”, chiediamo a chi, grazie soprattutto a questi voti, si è potuto tanto dar da fare per rimanere al governo delle larghe intese e che dice di rappresentare veramente questi territori, di mettere in atto tutto quanto in suo potere per mantenere gli impegni assunti, anche “costringendo”, se del caso, chi nel partito, sistematicamente, dopo aver beneficiato dell’ennesimo suffragio elettorale, viene adesso colto da strane amnesie nei confronti di problematiche che solo a chiacchiere, da “buon faccendiere”, ha sempre detto di voler risolvere. Altrimenti, di un partito di questo genere e con questo tipo di persone lontane dai territori e dai bisogni dei propri cittadini, se di falchi o di colombe, non sappiamo più che farcene. I Comitati e le Associazioni contro gli abbattimenti e per il diritto alla casa – hanno concluso – si dissociano dall’atteggiamento assunto dall’onorevole Gioacchino Alfano in quanto ha da sempre ignorato le problematiche del proprio territorio, abbandonando i propri cittadini ed i loro figli ad un misero e povero destino ed esprimono solidarietà ai senatori Nitto Palma e Carlo Sarro per l’impegno dimostrato fino ad oggi”.
I comitati e le associazioni anti-abbattimenti della Campania