“Non vi sarà oggi nessuna aggiudicazione della gara per il termovalorizzatore di Giugliano e, di conseguenza, non si potrà dare avvio ai lavori di realizzazione dello stesso”. Queste le parole con cui Giovanni Romano, assessore regionale all’Ambiente ha rassicurato cittadini e comitati vesuviani che stamattina si sono riuniti a via Depretis per dire “no” all’inceneritore, “né a Giugliano né altrove”.
Erano un centinaio di persone stamattina a protestare contro il biocidio di massa in Campania, tra studenti universitari, associazioni e comitati. L’iniziativa è stata promossa dal comitato No all’inceneritore a Giugliano ed erano presenti anche le Mamme Vulcaniche.
Il sit in ha avuto un esito positivo, anche se in mattinata non sono mancati momenti di tensione. Una sessantina di persone hanno tentato di entrare nella sede della Regione Campania per avere un confronto con le istituzioni sulla questione del termovalorizzatore nella Terra dei Fuochi. Alla fine un gruppo di attivisti è riuscito ad arrivare all’ingresso del palazzo per poi affiggere dei manifestini con la scritta: “l’inceneritore nè a Giugliano nè altrove”.
Le forze dell’ordine sono intervenute per sgomberare il Palazzo, ma la situazione dopo svariati minuti ad alta tensione è rientrata nella norma.
Intanto il Tar ha disposto la riapertura dello Stir di Tufino, per aggirare l’eventualità di una nuova emergenza rifiuti nella provincia di Napoli.