Lo diciamo senza ipocrisie e con molta schiettezza: a noi il comportamento di Mario Balotelli non piace per nulla. Prescindendo dal nostro essere tifosi di una qualunque squadra: quando si toccano certi argomenti non c’è fede sportiva che tenga. Balotelli o SuperMario, come qualcuno generosamente lo definisce, di super, sinora, ha fatto soltanto stupidate. Una su tutte, gravissima per quei tifosi, quella di sfilarsi la maglietta dell’Inter e gettarla a terra con rabbia. L’avesse fatto un calciatore della mia squadra del cuore, il Napoli, già l’indomani non avrei più voluto vederlo in organico. Anche quella sciocchezza, come tante altre, gli fu perdonata. Da ultimo, su un tema così importante come la legalità, Balotelli prende le distanze dall’essere considerato un testimonial di giustizia. Il calciatore, come asserito giustamente da più di un cronista, è troppo prigioniero del personaggio che si è costruito. Rigido, austero, tronfio con le cuffie ben incollate alle orecchie – come dire: “Do not disturb” – è sceso dal treno che ha portato la comitiva azzurra a Napoli. Addirittura sembra abbia dato uno spintone o uno strattone ad un’inviata Mediaset: da non credere! Continua a comportarsi malissimo, diciamola tutta: da maleducato. Coloro che lo adulano e lo incensano sbagliano ancor più. SuperMario sinora ha fatto vedere ben poco della classe cristallina che gli viene riconosciuta. Non vorremmo che Balotelli appartenesse a quella stirpe di calciatori che sembra stiano per esplodere ma sino a fine carriera rimangono incompiuti. Un po’ come Antonio Cassano, per intenderci, che alle soglie dei 30 anni cerca ancora la definitiva consacrazione. Il barese infatti ha sempre avuto rapporti conflittuali con i tecnici che lo hanno allenato, tranne con Fascetti, suo padre putativo e forse con l’ultimo, Donadoni, sempre che non commetta l’ennesima “cassanata”. Il barese, tra i tanti, l’errore apicale lo fece nei riguardi di un galantuomo del calcio italiano, il compianto presidente Mantovani della Sampdoria. Lo offese a tal punto che fu collocato subito fuori rosa e ceduto ad altra squadra. Sull’educazione e rispetto verso persone di maggior età non si transige. Ora è il turno di Balotelli che, tra i tanti, commette un altro grande errore: si sottrae a temi ed argomenti d’interesse comune quasi a voler prendere le distanze da alcuni cliché o da certi ambienti malavitosi. Argomenti e tematiche di cui si sta rendendo fautore e promotore un insigne magistrato napoletano, Antonello Ardituro della DDA partenopea. La risposta di Balotelli, se poteva essere identificato come emblema di certe iniziative, non è piaciuta a nessuno soprattutto al team dirigenziale del Quarto che stanno credendo molto nel progetto di Ardituro. Tenuto conto che personaggi come Balotelli non intendono cambiare atteggiamento sarebbe meglio non portarlo più ad esempio alle nuove generazioni ma dare maggior risalto all’ottimo magistrato napoletano. Sarebbe più interessante conoscere il giudice Antonello Ardituro, il suo lavoro e soprattutto amplificare l’iniziativa intrapresa. Abbandoniamo un po’ Balotelli e le sue stupidate, diamogli meno importanza, può darsi che sia la volta buona che il calciatore metta giudizio e diventi davvero quel “SuperMario” che i più gli hanno già generosamente riconosciuto!
Annibale Nuovanno