Se la prima partita può costituire un semplice indizio, la seconda costituisce una mezza prova. I primi due turni del campionato di Divisione Nazionale B hanno avuto un minimo comune denominatore: la Givova Scafati non avrà vita facile. Il successo rosicato dell’esordio contro l’Ambrosia Bisceglie ha lasciato intendere sin da subito che non sarebbe stato un campionato in discesa per la compagine dell’Agro, che era riuscita comunque a spuntarla, grazie a qualche buona giocata dei suoi pezzi da novanta, Di Capua e Chiacig in primis, che rappresentano un lusso per la categoria.
Anche il secondo incontro, disputato in terra pugliese sul parquet della Valle d’Itria Martina Franca, ha messo in mostra tutti i limiti di una squadra costruita per vincere, ma che è ancora lontana dalla quadratura ottimale del cerchio e si affida ancora alle individualità (fondamentali le giocate di Di Capua nei minuti conclusivi del match) per confermare i pronostici favorevoli e guidare la classifica del girone. Bisogna poi aggiungere che la truppa scafatese, nell’ultimo incontro vinto 68-74, ha dovuto fare a meno di Moruzzi, stavolta non per motivi tecnici, bensì per infortunio, e del giovane Izzo, infortunatosi in corso di gara, nonostante avesse fatto intravedere buone cose fino a quel momento.
«E’ stata una vittoria di carattere, più che di gioco. Abbiamo fatto un piccolo passo avanti rispetto alla gara d’esordio – ha ammesso l’allenatore gialloblù Domenico Sorgentone – e stiamo facendo passi avanti, ma abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Il successo è arrivato grazie al nostro agonismo, nonostante l’assenza di Moruzzi ed il parquet scivoloso».
Il tecnico ex Chieti è però in apprensione per l’infortunio di Izzo, i cui tempi di recupero sono ancora tutti da definire. «Luca è stato costretto ad uscire anzitempo dal campo, dopo una buona prova, per una distorsione alla caviglia. Ai nostri sanitari è apparsa inizialmente di grave entità. Mi auguro che possa recuperare quanto prima».
Rispettare i favori dei pronostici e lavorare in un ambiente con grosse pressioni come Scafati non è affatto semplice, soprattutto quando anche il calendario presenta subito delle insidie (domenica in casa contro Venafro e poi due trasferte di fila a Lanciano e a Bernalda). «Lavoro a Scafati così come ho sempre lavorato, con impegno e dedizione, perché solo così si potranno ottenere risultati importanti. Abbiamo un roster completamente nuovo, che ha bisogno di tempo e di tanto lavoro per essere assemblato al meglio. Il calendario non ci aiuta, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi – ha chiosato il capo allenatore scafatese – e preparare ogni singolo incontro con la medesima concentrazione».
Antonio Pollioso