Cresce l’attesa a Ercolano per la scesa in campo ufficiale del primo consigliere eletto nel Pd Ciro Buonajuto nella corsa a “sindaco” in occasione delle ormai prossime comunali. Concreta alternativa all’attuale primo cittadino Vincenzo Strazzullo la giovane ma già affermata toga Buonajuto può contare sul sostegno dell’Ercolano giovane, di quella ampia cellula territoriale che proprio non ci sta alla ri elezione del buon Strazzullo. Troppi i lassismi, le assenze eccellenti e le lacune operative di Strazzullo per investire nuovamente nel noto camice bianco. La città è stanca di contentini dell’ultima ora elargiti ad assessori e consiglieri per garantirsi vita stabile al comando del palazzo di città, di inciuci e accordi laterali che poco o nulla hanno a che fare con la crescita socio economica della cittadina vesuviana. E’ questa la notizia del giorno : Buonajuto vs Strazzullo, sia pure nell’accezione più pacifica, trasparente e civile del termine. Roma è lontana , troppo lontana dalle esigenze ercolanesi per accorgersi di quanto accade in città e dare poi peso alla cosa. Gli attendisti sanno bene che se intervento “parlamentare” ci sarà avverrà solo ad accordi stipulati e quindi a equilibri stabiliti prima del tempo. Analizzando freddamente la realtà ercolanese si evince una costante affermazione plebiscitaria di alcuni consiglieri : ebbene proprio su questi ultimi penderà l’onere di cambiare il corso della storia ercolanese o rimanere così come si è oggi. La politica è impietosa , lascia ben poco spazio ai filosofismi, contano i numeri. E su i numeri si giocherà la partita Buonajuto vs Strazzullo : la capacità aggregativa di Buonajuto potrebbe infrangersi contro l’esperienza politica e la strategia conservatrice di Strazzullo , così come non sono da escludersi eclatanti colpi di scena last minute. Al popolo ercolanese in realtà tutto questo poco interessa : l’importante è che l’onesto contribuente possa tornare a credere nei propri amministratori, che si crei occupazione in paese e che finalmente certi penosi pettegolezzi da mercato lascino il posto a concreti confronti in sedi partitiche.
Alfonso Maria Liguori