Ovviamente siamo felici per i soggetti interessati da questi due emendamenti che potranno, così, evitare il pagamento dell’Imu per il corrente anno. Tuttavia non possiamo non notare, ancora una volta e con profonda amarezza, che nel Parlamento italiano si continua a fregarsene degli italiani all’estero iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e delle loro legittime richieste come quella, appunto, di vedersi anch’essi riconoscere come abitazione principale, ai fini dell’Imu, la loro abitazione in Italia tenuta a propria disposizione e quindi sfitta. Adesso non resta che sperare che degli italiani all’estero ci si ricordi perlomeno con la Legge di Stabilità 2014 e cioè nell’ambito del suo iter parlamentare quando si entrerà nel merito della TRISE, la futura Tassa sui rifiuti ed i servizi (che sostituirà l’IMU e la TARES), un’imposta che comprenderà la TARI (rifiuti, altra ingiustizia per gli emigrati!) e la TASI (servizi pubblici indivisibili)».