Aperto a tutti (genitori, insegnanti, insegnanti di sostegno, addetti ai lavori, ecc.), il workshop presenterà i concetti chiave dell’Analisi Comportamentale Applicata, illustrando le strategie pratiche che consentiranno di acquisire strumenti efficaci che potranno essere messi in pratica immediatamente. L’iniziativa, che godrà della traduzione simultanea e che rappresenta il primo workshop in Campania fatto da una professionista americana riconosciuta dal Board, sarà tenuto dalla dottoressa Jessica Dean, M.S. BCBA, e dalla dottoressa Daniela Russo De Luca, coordinatrice USA, mastering BCaBA.
Le domande di iscrizione saranno aperte fino al giorno 30 novembre. Coloro i quali sono interessati a ricevere maggiori informazioni su modi e costi per la partecipazione possono farlo inviando una mail a info@formazioneaba.it. È inoltre possibile telefonare al numero 333.3606790, disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
Ma cos’è l’ABA? ABA = Applied Behavior Analysis – Analisi Comportamentale Applicata. Cooper, Heron e Heward (1987) definiscono l’Applied Behavior Analysis come “La scienza in cui vengono sistematicamente applicate procedure derivate dai principi del comportamento per migliorare in modo significativo il comportamento sociale e per dimostrare sperimentalmente che le procedure utilizzate sono state responsabili del miglioramento”. 7 sono le caratteristiche che definiscono l’ABA: applicata, comportamentale, analitica, tecnologica, concettualmente sistematica, efficace e generalizzabile.
ABA è un metodo educativo, altamente individualizzato, che cerca di interpretare il comportamento del soggetto, modificare tale comportamento e stimolare l’acquisizione di competenze utili. Tale trattamento è efficace quando è precoce (inizia prima dei 5 anni di età), intensivo (non meno di 20 ore settimanali) e continuativo (non meno di 2 anni). Secondo la psicologia comportamentale i cardini utilizzabili per la modificazione del comportamento al fine di renderlo più funzionale, sono: la considerazione di problematicità di un comportamento; l’osservazione diretta del comportamento; l’identificazione del livello di base della persona secondo parametri quantitativi (di frequenza, durata, intensità); la definizione del comportamento da raggiungere, o obiettivo (o goal); la suddivisione dell’obiettivo finale in sotto-obiettivi; l’insegnamento per piccoli passi successivi attraverso l’istruzione diretta e/o l’insegnamento incidentale (situazioni che si presentano nella vita reale); l’utilizzo di tecniche di aiuto (prompt) e di attenuazione dell’aiuto; il rinforzo dei successi o delle approssimazioni alla risposta corretta; l’alternanza di attività diverse più o meno gradite o più o meno complesse; la generalizzazione; la valutazione dei risultati.
Per rimanere aggiornati sul workshop del 14 e 15 dicembre prossimo è possibile consultare il sito internet www.formazioneaba.it.