Via libera del Consiglio Comunale per salvare Villa d’Elboeuf.
La proposta di esercitare il diritto di prelazione è stata approvata con sedici voti favorevoli della maggioranza, composta dalle liste civiche Un Progetto per Portici, Rinnovamento Democratico Adesso, Go- Giovani Organizzati e dai consiglieri di Sel, Verdi, Udc e Partito Socialista Italiano. Tra le fila dell’opposizione c’è stato il voto favorevole di Enzo Ciotola (Pdl).
Assenti i consiglieri del Pd che hanno abbandonato l’aula prima dell’inizio del dibattito. Il destino della settecentesca villa che si affaccia sul porto del Granatello dopo il voto di questa mattina passa nelle mani del ministero dei Beni e le Attività Culturali che dovrà decidere in tempi brevi se esercitare il diritto di prelazione o rinunciare; a quel punto la decisione spetterà nuovamente al Consiglio comunale di Portici che potrà deciderne l’acquisto.
L’assemblea di questa mattina è stata convocata in seduta straordinaria monotematica dal presidente Fernando Farroni per rispettare i tempi previsti dalla legge nella procedura dell’esercizio di prelazione. Il bene era stato in precedenza acquistato all’asta per poco più di quattro milioni di euro da una società immobiliare nell’ambito di una procedura esecutiva pendente presso il tribunale di Napoli.
Nei giorni scorsi la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli ha trasmesso un nota al comune di Portici con la quale comunicava che lo scorso 30 settembre le era stato notificato il decreto di trasferimento del bene espropriato a favore della società. Da qui la decisione dell’Amministrazione comunale di riunirsi in seduta straordinaria.
Villa d’Elboeuf – circa 4mila metri quadrati di superficie coperta, sottoposta alle disposizioni di tutela e compresa nell’elenco delle ville vesuviane del settecento da restaurare – è tra gli edifici storici più antichi e prestigiosi del Miglio d’Oro.
“Piena soddisfazione per la scelta – sostiene il sindaco Nicola Marrone – che proietta la città nella giusta direzione dello sviluppo turistico. Al momento registro la volontà del Consiglio comunale e auspico l’intervento diretto del ministero dei Beni e le Attività Culturali per l’acquisto di una struttura il cui interesse architettonico va oltre la dimensione locale”.