La partita Roma-Napoli, persa dagli azzurri pur avendo disputato un’ottima gara, ha fornito ai tifosi partenopei indicazioni chiare sulla loro squadra per il prosieguo del campionato e della Champions League. Il Napoli se vuol competere ai massimi livelli, in entrambe le competizioni, ha bisogno dell’apporto totale di due calciatori fondamentali: Gonzalo Higuain e Marek Hamsik. Il primo è indispensabile per dare profondità al gioco d’attacco e, si spera, un contributo di gol; lo slovacco è basilare per le geometrie a centrocampo oltre alle sue percussioni che sovente si concludono in rete. Allo stato non si riesce a comprendere quali problemi muscolari affliggono il “pipita”, tenuto conto che il campionato è appena iniziato e non c’è il normale affaticamento delle molteplici partite. Lungi da noi l’idea di voler pensare che il Real Madrid l’abbia ceduto per questa peculiarità, tantomeno vorremmo rimpiangere la continuità di rendimento di Cavani e la sua facilità di andare a rete, però la questione Higuain è molto strana. Un calciatore che alla settima giornata di campionato viene utilizzato part-time genera perplessità. A Roma, venerdì sera, pur con l’ottimo contributo di Lorenzo Insigne e di Pandev (che peccato quell’occasione, solo, davanti a De Sanctis) si è avvertita notevolmente l’assenza di Higuain. Contro una squadra dalla difesa granitica che sinora concede agli avversari soltanto 2-3 occasioni da rete, la freddezza ed il cinismo di Higuain, in fase d’attacco, sarebbero tornati utili. Così come si sta notando, in termini di gioco, la latitanza di Hamsik, da più gare, spettatore non pagante. Il Napoli non può permettersi che lo slovacco vaghi per il campo, non è da lui, calciatori così non si chiamano Marek Hamsik: se ne contano a dozzine nel campionato italiano. Lo slovacco ha sempre avuto un rendimento alterno, in alcune partite si eclissa, ma è da tre o quattro gare che manca il suo notevole contributo. Dopo quel bellissimo striscione esposto dalla tifoseria napoletana nel corso della gara con il Borussia Dortmund: “Più della provenienza conta il senso d’appartenenza, non ha mai mostrato avidità, incoroniamo Hamsik figlio di questa città”, lo slovacco si è spento, quasi come fosse appagato da cotanto affetto. Speriamo di rivedere già dalla prossima gara, in Champions e poi con il Torino, lo splendido calciatore che abbiamo imparato a conoscere ed invidiato dalle migliori squadre europee. Hamsik ed Higuain sono troppo importanti per il salto di qualità del Napoli che si spera, avvenga già quest’anno. Discorso a parte merita Paolo Cannavaro. Ormai più che un caso, come qualcuno vorrebbe farlo sembrare, è certezza: l’ex capitano ha fatto il suo tempo a Napoli. Benitez, dal primo momento, ha stabilito gerarchie chiare: la coppia centrale titolare è Albiol-Britos. Il primo perché è ben conosciuto dal tecnico che lo ritiene una garanzia ed i fatti gli stanno dando ragione: lo spagnolo è un autentico baluardo difensivo. Britos invece è ritenuto da Benitez, a ragione, più idoneo alla difesa a 4, più reattivo ed abile negli anticipi, rispetto allo statico Cannavaro. Da quando il tecnico ha relegato l’ex capitano in panchina questi l’ha presa come un affronto personale, una lesa maestà. Non vuole mettersi in discussione, dando il massimo in allenamento per farsi trovare pronto quando viene schierato in squadra ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non ha brillato nelle gare con Sassuolo ed Atalanta, disastroso con la Roma. La sconfitta con i capitolini può essere ascritta totalmente ai suoi errori: in ritardo di condizione e poco sereno; all’Olimpico tanto è bastato, sebbene il Napoli con Britos in campo fosse totalmente in partita, a far pendere la bilancia dalla parte dei romanisti. A questo punto si ha ragione di pensare che il rapporto Napoli-Cannavaro sia concluso. Le parti, da tempo, stanno pensando ad una separazione consensuale che potrebbe giovare ad entrambi: l’ex capitano potrebbe riacquistare fiducia in un’altra piazza (Inter?) il Napoli darebbe ulteriore serenità a Britos che già sta mostrando il suo valore. Dalla cessione di Cannavaro trarrebbe giovamento anche Fernandez che in ottica turn-over potrebbe alternarsi, in Champions, con l’uruguaiano. Ci rifiutiamo di pensare che Fernandez, centrale titolare della nazionale argentina, nel campionato italiano dimentichi come si gioca al calcio. I due centrali, non giocando con un Cannavaro scalpitante, darebbero il massimo rendimento, di sicuro, per valori tecnici, superiore all’ex capitano. Higuain, Hamsik e Cannavaro sono, allo stato, tre casi spinosi nel Napoli che influiscono sul cammino della squadra: la condizione fisica di Higuain, l’involuzione tecnica di Hamsik ed i mugugni di Cannavaro. A quest’ultimo pur grati dell’apporto fornito alla crescita del Napoli, dalla serie C ad oggi, i tifosi augurano che si cerchi un’altra collocazione. C’è bisogno di vincere ed il Napoli vuol farlo già quest’anno.
Annibale Nuovanno