Nel corso del Convegno Internazionale “Heart Failure 2013” si parlerà della patologia cardiaca ritenuta oggi la più rilevante per gli aspetti assistenziali, organizzativi ed economici collegati.
Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno, Bruno Ravera e del Direttore Generale dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, Elvira Lenzi, e la presentazione del dott. Giovanni D’Angelo, interverranno: Giuseppe Lauriello (Scompenso Cardiaco e Scuola Medica Salernitana), Roberto Ferrari (Scompenso Cardiaco: il mio lungo viaggio).
La prima sessione, moderata da Raffaele Calabrò e Giuseppe Di Benedetto, vedrà la partecipazione di Massimo Volpe (Linee Guida sullo Scompenso Cardiaco con frazione di eiezione ridotta: limiti e sfide),
Luigi Tavazzi (Scompenso Cardiaco diastolico vs sistolico: definizioni, differenze, diagnosi e terapie), Marco Metra (Scompenso Cardiaco Acuto: quali novità nel management clinico?), Luigi Padeletti (Resincronizzazione Cardiaca nel paziente con Scompenso Cardiaco: maggiore appropriatezza, migliore risultato). Discussione interattiva con Eduardo Bossone, Raffaele Rotunno, Giovanni Gregorio e Antonio Palermo. Alle 12.35 Clinical Lecture di Bruno Ravera. Seguirà la relazione di Eugène Braunwald (Scompenso Cardiaco: un lungo viaggio). Alle 14.25 Clinical Lecture di Guido Iaccarino, seguirà la relazione di Bruno Trimarco (Ipertensione Arteriosa e Scompenso Cardiaco).
Alla seconda sessione (15.00-16.40 ) moderata da Federico Piscione e Pietro Giudice, interverranno: Aldo Maggioni (IMA: importanza della “ RETE “ nella prevenzione dello Scompenso Cardiaco), Vincenzo Capuano (“L’eroe del giorno dopo”: la prevenzione secondaria nel paziente con CAD), Cesare Baldi (Mitral Clips nel paziente con Scompenso Cardiaco: A chi, Quando e Perché)
A seguire, discussione interattiva con Nicola Capuano, Tommaso Di Napoli e Severino Iesu. Dopo la Clinical Lecture di Giuseppe Di Benedetto e la relazione di Lorenzo Menicanti (La Chirurgia Cardiaca: “Playmaker” nel trattamento del paziente con Scompenso Cardiaco), il convegno si concluderà con un confronto tra esperti.
Secondo il prof. Marco Metra, Direttore dell’Istituto di Cardiologia dell’Università e Spedali Civili di Brescia, “circa il 2% della popolazione generale in Italia soffre di scompenso cardiaco acuto. Come sempre, – rimarca Metra – abbiamo studi, soprattutto sperimentali, finalizzati alla valutazione dei meccanismi responsabili della disfunzione cardiaca. Vi è un grosso registro della Società Europea di Cardiologia riguardante i pazienti con scompenso cardiaco acuto e cronico, coordinato fino allo scorso anno dal prof. Tavazzi ed ora dal prof. Ferrari. Da un punto di vista clinico e diagnostico abbiamo studi relativi all’utilizzo di marcatori biologici, il più importante è, per ora, il BNP o NT-proBNP, utilizzati per la diagnosi e la prognosi dei pazienti. Dal punto di vista del trattamento, abbiamo ottenuto un netto miglioramento dei pazienti ambulatoriali con scompenso cardiaco cronico in cui l’attuale terapia è efficace nel migliorare la prognosi. Restano aperti – aggiunge il professore – i problemi del trattamento di alcuni gruppi di pazienti, quelli con frazione d’eiezione conservata, in cui nessun farmaco si è finora dimostrato efficace, quelli con scompenso cardiaco avanzato, in cui sarebbe necessaria una maggiore disponibilità di cuori per trapianto e è in evoluzione la tecnologia per l’assistenza ventricolare meccanica e è un fase di studio la terapia rigenerativa. Infine, esiste il grande gruppo di pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca, in cui sono ancora molto elevate la mortalità e le riospedalizzazioni dopo il ricovero ed in cui non esistono ancora nuove terapie dimostratesi efficaci.”
Una speranza, comunque, per i pazienti affetti da questa patologia esiste. “La serelaxina è l’unico farmaco dimostratosi in grado di migliorare la dispnea ed i segni clinici di congestione con un miglioramento della sopravvivenza di pazienti ricoverati per insufficienza cardiaca acuta. Questo miglioramento della sopravvivenza andrà confermato con uno studio più ampio, già iniziato, e destinato a coinvolgere più di 6500 pazienti, il RELAX-AHF-2. La serelaxina– rimarca il prof. Metra – un farmaco che, grazie alla sua azione vasodilatatrice, può ridurre la pressione arteriosa. Per questo, gli studi hanno arruolato pazienti con pressione arteriosa sistolica superiore a 125 mmHg. Questi rappresentano tuttavia la maggioranza dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto”.