Mercoledì 23 ottobre è stata avvertita l’ultima di una lunga serie di esplosioni sul litorale di Rovigliano, il forte boato come al solito ha scosso tutti gli abitanti nel raggio di alcuni chilometri facendo tremare le pareti in molte case. Questa è solo la più recente di una catena di esplosioni che va avanti ormai da un bel po’ sull’arenile torrese, infatti, la zona di costa più prossima al punto in cui il fiume Sarno si riversa in mare, è divenuta punto adibito alla deflagrazione di ordigni e materiale pirotecnico illegale sequestrati da parte di finanzieri e di altre forze armate.
I forti scoppi vanno avanti da qualche anno e nell’ultimo periodo estivo si sono intensificati arrivando a susseguirsi per due o tre giorni nella stessa settimana; di solito avvengono tra le 13:00 e le 14:00 e attualmente l’eventualità di essere investiti dal rumore fragoroso di un boato capita almeno una volta in sette giorni. Molti abitanti dei caseggiati limitrofi la zona di disinnesco del materiale esplosivo sono ormai giunti al limite massimo di sopportazione, inoltre il rumore causa anche forte stress negli animali da compagnia e caos tra la fauna che vive precariamente nei pressi delle acque di Rovigliano.
“L’anno scorso ci assicurarono che gli scoppi sulla spiaggia sarebbero terminati,” ci racconta una residente, “ma non è davvero possibile pensare di essere investiti così spesso dal rumore assordante delle esplosioni. Ogni volta è uno spavento per noi che abitiamo a Rovigliano, non si riesce a riposare tranquilli neanche nelle nostre case, per non parlare dello stress che vivono i nostri poveri cani, talmente terrorizzati che cercano sempre di scappare rischiando di ferirsi ogni volta che percepiscono boati di tale intensità”.
Non possiamo che augurarci anche noi che i cittadini torresi interessati trovino finalmente la pace e che le istituzioni decidano di ascoltare le loro richieste disperate mantenendo gli impegni presi in precedenza.
Raffaele Cirillo