«L’IDV chiede un intervento urgente dello Stato a sostegno di un modello assistenziale garantito per consistenza ed uniformità in ogni regione d’Italia. Senza l’intervento dello Stato il Welfare è, di fatto, cancellato».
A suonare il campanello d’allarme è Antonio Palagiano, responsabile nazionale Idv per la Sanità assieme al referente regionale Mario Iannotti.
«I tagli imposti alla spesa pubblica lasciano gli invalidi senza sussidi né servizi – aggiunge Palagiano –. Le persone non autosufficienti sono già state sacrificate in maniera drammatica dal fiscal compact, il patto di bilancio europeo. Riabilitazione, insegnanti di sostegno, il trasporto e l’abbattimento delle barriere architettoniche sono stati definanziati in maniera così forte da mettere a rischio la sopravvivenza delle persone interessate».
Dunque, secondo l’analisi redatta dagli esponenti di Italia dei Valori, non viene più assicurata una dignitosa gestione delle gravi patologie di individui di ogni fascia di età a domicilio, con spesa controllata, mentre i soliti istituti accreditati, a 700 Euro al giorno, cessano l’assistenza appena raggiunto il tetto di spesa.
«L’Italia degli sprechi non riesce a dare sostegno economico ed organizzazione alle famiglie in cui vive una persona con gravi disabilità e si affida, unicamente, alle capacità delle famiglie stesse – sottolinea Iannotti –, ma la buona volontà non è sufficiente. Servono risorse dedicate ed un modello assistenziale uniforme per tutto il paese, che assicuri al bambino autistico o all’anziano che vive in Campania le stesse cure che riceve chi, nelle stesse condizioni, vive altrove».
E’ drammatica l’indifferenza della politica, e il silenzio delle istituzioni e dei media sulla protesta dei disabili gravissimi e dei malati di SLA riuniti in presidio permanente sotto la sede del ministero dell’Economia e delle finanze ed è recente la toccante lettera che un padre ha scritto alla Presidenza della Repubblica, disperato per la chiusura del Centro di assistenza per l’autismo di Marcianise (Caserta): una chiusura che non prevede supplenza e riaffida completamente l’assistito alla famiglia.
Il Fondo disabilità è stato azzerato negli anni 2011 e 2012. Senza tale finanziamento i fondi regionali per la non autosufficienza si dimostrano del tutto inadeguati. Senza l’intervento dello Stato il Welfare è, di fatto, cancellato e da Italia dei Valori promettono duri interventi in caso di mancato sblocco del sistema assistenziale.