Il M5S torna a far sentire la “sua” sul tema del dissesto finanziario del Comune. Oggi è stato affisso un nuovo manifesto sul problema. Non crediamo sia possibile portare un comune al fallimento senza che i cittadini prima non ne assumano consapevolezza, innanzitutto sulle conseguenze e poi sulla possibilità di evitare un tale, doloroso provvedimento.
Nel Manifesto gli attivisti non tralasciano di indicare i vecchi amministratori come responsabili ma chi eredita il pesante bilancio, lo fa consapevolmente nel momento in cui si presenta agli elettori con un programma elettorale che dovrebbe raccogliere le nuove proposte ma anche le possibili soluzioni ai problemi pregressi. Ma in tutta questa confusione chi paga gli errori dei vecchi e nuovi amministratori?
L’Ente dissestato è tenuto ad approvare un nuovo bilancio, basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali (IMU, addizionale comunale, TARSU) saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge e dall’altro sul contenimento delle spese. La legge prevede che gli impiegati comunali devono essere nel rapporto di 1 su 93, per cui scaturiranno esuberi di personale che verrà posto in mobilità. Si capisce bene, quindi che un provvedimento così rovinoso per tutti i cittadini avviene a seguito di azioni esecutive dei creditori che pignorano le somme della cassa comunale e non è più possibile pagare gli stipendi al personale dipendente, non in casi dove possibili soluzioni, che nel manifesto vengono indicate in modo chiaro, possono evitare il default e le sue conseguenze, troppo poco diffuse alla cittadinanza.
Gli attivisti del M5S, come indicato nel testo pubblico, non perseguono l’obiettivo della critica fine a sé stessa ma semplicemente di non peggiorare una situazione già troppo difficile da sostenere per molte famiglie. La soglia della povertà e le condizioni di disagio che molte persone senza reddito vedono sollevati anche da quei pochi euro di contributo una tantum che l’assessorato ai servizi sociali eroga, i buoni libro, i pasti agli asili comunali saranno cancellati senza possibilità di surroga. Il nostro obiettivo è lo stimolo alla partecipazione al dialogo politico per la ricerca delle soluzioni migliori per tutti.