Nell’area vesuviana 49.450 persone hanno il diabete e circa 14.400 non lo sanno

DIABETEQuesti i dati che si ottengono proiettando nella nostra area le percentuali stimate per la Regione Campania. Solo due terzi, forse metà, dei casi di diabete sono diagnosticati. Il loro numero è in crescita a causa della sedentarietà, dell’obesità, della cattiva alimentazione e forse dell’inquinamento, così come per l’aumento del numero di persone anziane nella popolazione campana.
“Se ben gestito, il diabete può incidere in modo limitato nella vita di una persona e sui costi del sistema sanitario. Ma la persona con diabete deve avere accesso all’educazione, ai farmaci, ai presidi e alle cure specialistiche del caso. Se queste risorse mancano, è più facile che sviluppi seri problemi al cuore, al cervello, ai reni, agli occhi e ai piedi, con conseguenze che hanno un impatto devastante sulla sua vita, sulla sua famiglia e sulla collettività, nonché ovviamente sui costi della Sanità”, nota Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia. “Mentre i casi di diabete aumentano, 800 mila in più negli ultimi 10 anni in Italia, le risorse già insufficienti messe a disposizione dal Servizio Sanitario, diminuiscono. Questo pone le basi di un’emergenza sanitaria ed economica”.
Chi fa la differenza? Le persone certamente con le loro famiglie, i medici e i team diabetologici. Ma soprattutto l’organizzazione del servizio sanitario. Il Piano Nazionale Diabete redatto dal Ministero della Salute e apparso sulla Gazzetta Ufficiale in febbraio disegna un modello ottimale di assistenza. La Regione Campania non l’ha ancora recepito nel suo ordinamento. «Del resto l’ultima cosa che vogliamo è una ricezione formale del Piano Nazionale Diabete come è successo per la Legge Regionale 9/2009, né tantomeno un ‘libro dei sogni’ che affida compiti e responsabilità a una Diabetologia che nei fatti viene smantellata nelle sue strutture e nella sua autonomia operativa», afferma Ernesto Rossi, Coordinatore della Giornata Mondiale del Diabete in Campania. «Le persone con diabete in Campania, che presto saranno mezzo milione, hanno bisogno di accedere a cure specialistiche, a farmaci e presidi appropriati. È importante che sia partita la gestione integrata cioè la condivisione dei pazienti più ‘stabili’ tra Specialista e Medico di Medicina Generale (MMG), ma non condividiamo la logica del todos caballeros. Il MMG per svolgere questo ruolo deve essere formato e adeguatamente strutturato».
«Nei tanti eventi che saranno organizzati in Campania in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, principalmente il 9 e 10 novembre, i volontari chiederanno a tutti i cittadini di firmare una Cartolina che invieremo al Commissario alla Sanità, affinché provveda a fare la sua parte affiancando il lavoro che con tanta buona volontà medici, infermieri e persone con diabete stanno svolgendo per prevenire sia il diabete sia le sue temute complicanze», conclude il Coordinatore della Giornata Mondiale del Diabete.

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