“Questa manifestazione – raccontano Gianni Simioli della radiazza ed il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli – è un segnale forte di presa di coscienza civica nazionale sul dramma della Terra dei Fuochi che riguarda indistintamente tutto il paese. I cittadini campani e non di tutto il mondo si stanno mobilitando affinchè le nostre terre siano bonificate e che innanzitutto siano fermati i roghi tossici e gli sversamenti abusivi. Per quanto ci riguarda è anche la risposta popolare a chi sta speculando su questa tragedia. Come la Pomì che sta promuovendo in queste ore una pubblicità vergognosa di fatto contro i pomodori campani e del sud Italia cavalcando le paure dei consumatori soprattutto dopo il servizio delle iene proprio sui pomodori. Ecco cosa ha pubblicato questa azienda sulle pagine di tanti quotidiani nazionali stamane:
“I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgo produttori ed operatori nel mondo delle conserve di pomodoro italiano stanno muovendo l’opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica. Pomì utilizza solo pomodori freschi dei soci del Consorzio Casalasco, coltivati esclusivamente nel cuore della Pianura Padana”.
“Se questa promozione – continuano Simioli e Borrelli – Pomì l’ avesse realizzata negli anni passati non ci sarebbe stato nulla da obbiettare ma messa in campo in questo momento appare davvero come una operazine secondo noi indegna contro i nostri prodotti ed in particolare contro il pomodoro San Marzano tra l’ altro non coinvolto nel dramma della Terra dei Fuochi. Perchè la Pomì realizza solo oggi come uno sciacallo una campagna dove racconta e specifica dove viene prodotto il suo pomodoro? Perchè non l’ ha fatto negli anni passati quando gli italiani gradivano consumare quasi sempre pomodoro proveniente dal sud? Ci auguriamo che la Regione Campania e l’ assessorato competente reagiscano con determinazione a questo sconcio ed ennesimo attacco all’ economia agricola locale”.
“Stamattina numerose persone – spiegano gli attivisti del coordinamento comitati fuochi Modena al termine della manifestazione che ha attraversato la città emiliana – hanno aderito al corteo per la nostra terra. Associazioni e comuni cittadini hanno seguito il feretro scandendo, con commozione,i nomi dei comuni avvelenati e degli angeli che ci hanno lasciati. Tanti modenesi si sono fermati ad ascoltarci, incuriositi da quello che avevamo da dire. È stata solo la prima iniziativa, oggi abbiamo gettato un seme che porterà tanti frutti. Non ci fermeremo qui”. Siamo un gruppo di persone normali, tutti con delle storie non tanto normali, poiché veniamo da una realtà anormale. Siamo cittadini campani, migrati al nord per una qualità di vita migliore, vita che non ci è permesso vivere in Campania, perché in Campania si muore. Non stiamo parlando di morte avvenuta per mano di killer camorristici, ma morte tramite una malattia che quando ti prende, ti porta via un pezzettino per volta: il cancro”.
Guido Cuccari