Cronaca nera a tutti i costi a Ercolano

vesuvio ercolanoCronaca nera a tutti i costi a Ercolano. E’ avvilente costatare come ad anni dall’ormai avvenuta conclusione di penose vicende legate al malaffare sia ancora possibile leggere all’interno delle bacheche espositive situate all’esterno delle edicole di agguati e regolamenti di conti avvenuti in epoca remota. Invece di promuovere giovani talenti ( Ercolano vanta olimpionici nel Judo Come Antonio Ciano , piloti da top gun e professionisti next generation di prim’ordine) si continuano così ad alimentare tra i ragazzi falsi miti legati al boss di turno, alla quantità e alla qualità di armi impegnate in questo o quel massacro evidenziando sistematicamente il ruolo dei pentiti. Collaboratori di giustizia, gole profonde come li si voglia definire questi individui non rappresentano certo modelli positivi da imitare conoscendone bene poi in paese trascorsi e ferocia criminale. Solo la penuria di mezzi avrebbe spinto killers senza scrupoli a collaborare con la giustizia assicurando così un minimo di sicurezza e benessere ai familiari. Non è difficile osservare come turisti stranieri che comprendono la lingua italiana si soffermino a guardare tali bacheche commentando negativamente su un territorio che ai loro occhi appare cos’ più far west che località turistica archeologica di fama mondiale. Il sindaco Vincenzo Strazzullo dovrebbe vigilare con maggiore attenzione su un fenomeno che preoccupa notevolmente le famiglie ercolanesi : i giovanissimi fanno infatti spesso a gara a chi conosce più nomi e volti di camorristi locali vantandosi in alcuni casi di averli conosciuti di persona o di essere amici di parenti degli stessi. Sarebbe opportuno che dal palazzo di città ci si adoperasse per promuovere cronaca bianca a mezzo “bacheche delle buone notizie”, ovvero pubbliche affissioni in zone strategiche del paese dove leggere di brillanti risultati ottenuti da giovani ercolanesi impegnati negli studi e nello sport. Francamente killers, droga e clan offendono l’onesto contribuente che vorrebbe vedere additata la propria realtà d’origine per ben altre vicende di quelle legate alla camorra.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.