Aiutare i rifugiati politici è una cosa sacrosanta, ma lo si può fare solo quando il comune ha effettivamente i soldi per permetterselo, non quando ha problemi di deficit così forti da non essere quasi in grado di far partire i servizi-mensa nelle scuole comunali!
L’assessore al welfare Poziello ha affermato che il contributo di 96.360€ (che è in realtà di 289.080€, in quanto il progetto è triennale e 96.360€ sono solo i soldi che vanno sborsati ogni anno) sia erogato sottoforma di risorse umane, ma la cosa non ci convince affatto.
Nella delibera n°46 ci sono diverse voci a carico del comune che lasciano immaginare diversamente, ma di ciò parleremo dopo. In primo luogo vorremmo più chiarezza in merito alla voce di 62.760€ dedicata proprio al personale che pubblichiamo di seguito.
Posto pure che i 62.760€ non verranno effettivamente sborsati, come faranno a non esserlo gli altri 33.600€? essi sono suddivisi nel seguente modo:
1. 1800€ per l’acquisto, il leasing o il noleggio di attrezzature;
2. 1000€ di spese per la salute non previste dal sistema sanitario nazionale;
3. 9000€ di spese per la scolarizzazione (si badi: non si ci riferisce all’uso delle strutture scolastiche comunali o al personale comunale);
4. 800€ di spese per l’informazione sui programmi di rimpatrio volontario;
5. 5000€ di corsi di formazione professionale;
6. 5000€ di borse lavoro;
7. 2000€ di spese per l’integrazione (e se si spiegasse anche in cosa consista questa generica voce, non sarebbe cosa sgradita);
8. 2500€ di spese per incontri nazionali, convegni, corsi di formazione e trasporto pubblico a favore del personale;
9. 2000€ di spese per utenze fisse e mobili usufruite dal personale;
10. 2500€ di spese di carburante per automezzi di servizio (anche privati del personale);
11. 2000€ di spese per cancelleria.
Assessore Poziello, il suo tentativo di rassicurare gli animi non ha fatto altro che gettare altre ombre sulla delibera di giunta e farebbe bene a dare i dovuti chiarimenti, se veramente ci tiene alla trasparenza dell’ente.