“La liquidazione dei debiti pregressi contratti dalla Regione Campania con le imprese è una buona notizia, ma attenzione ad affermare che questa misura servirà a determinare sviluppo e crescita o farà aumentare il nostro Pil. Innanzitutto, bisogna far sì che tutto avvenga con la massima trasparenza e secondi criteri espliciti ed equi. Ma, poi, in concreto, i molti imprenditori che rivendicano pagamenti dalla pubblica amministrazione per fatture emesse in passato sono da tempo indebitati verso banche, imprese fornitrici o addirittura propri dipendenti, e c’è dunque da supporre che parte notevole delle somme riscosse servirà proprio ad alleggerire la loro posizione con i creditori”.
È il commento di Antonio Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale della Campania, all’annuncio di Stefano Caldoro sul pagamento di “18mila fatture” da parte della Regione.
“Un altro interrogativo riguarda l’affermazione secondo cui questo intervento consentirebbe di aumentare gli investimenti da parte delle aziende sul territorio regionale. Non c’è alcun legame immediato, anzi: le aspettative degli imprenditori possono al massimo migliorare in parte, perché le previsioni sull’andamento dei mercati rimangono ancora poco favorevoli e ciò continuerà a deprimere la domanda d’investimento delle imprese”, spiega ancora il consigliere.
“Inoltre, va ricordato che per ottenere le somme necessarie la Regione si indebita col Ministero del Tesoro, sottoscrivendo un contratto di mutuo della durata di 30 anni, sia pure con un tasso d’interesse favorevole, la cui rata d’ammortamento graverà anno dopo anno sul bilancio regionale. Nessun regalo ricevuto, dunque: se i trasferimenti di gran parte dei fondi dal bilancio dello Stato continueranno a essere contenuti, la Regione dovrà soddisfare il pagamento del debito contratto col Tesoro col ridurre altre voci istituzionali di spesa. Col rischio di ottenere un risultato opposto rispetto a quanto annunciato e sperato”, conclude Marciano.