A Bernalda, primo flop di Givova Scafati

Nello Longobardi  azionista di maggioranza Scafati Basket)Prima o poi doveva succedere. Ci sono volute cinque giornate di campionato, ma dopo quattro vittorie di fila è arrivata la prima sconfitta stagionale della Givova Scafati nel girone D della Divisione Nazionale B.

Carnefice di turno, la Cestistica Bernalda che, al PalaCampagna, ha superato 73-68 i più quotati ospiti, al termine di una sfida per gran parte equilibrata, ma decisa nelle battute conclusive, quando la compagine dell’Agro ha smarrito la via del canestro.

Con questo inatteso scivolone, i salernitani perdono la vetta del raggruppamento, ora occupata in completa solitudine dal B. C. C. Agropoli, ancora imbattuto. All’inseguimento dei cilentani, Scafati si ritrova insieme al Basket Francavilla e alla Cestistica San Severo. Proprio quest’ultima sarà il prossimo avversario ad essere ospitato, domenica sera (ore 18:00), al PalaMangano. Un cliente scomodo per una Givova che si sta ancora leccando le ferite dopo l’opaca prestazione in terra lucana, che ha fatto andare su tutte le furie il patron Nello Longobardi.

L’azionista di maggioranza del club di Viale della Gloria non risparmia nessuno nella sua analisi, a partire dall’arbitro dell’incontro, il sig. D’Errico: «Bernalda ha meritato il successo – ha esclamato –  e non aveva certo bisogno dell’aiuto dell’arbitro, che è sembrato il sesto uomo in campo per la compagine di casa. Il suo arbitraggio è stato mediocre e scadente. Spero che non lo incontreremo più lungo il nostro cammino stagionale e che la federazione prenda i dovuti provvedimenti».

L’imprenditore scafatese è un fiume in piena e se la prende con i suoi giocatori, in particolare con i più rappresentativi: «Di Capua, Ruggiero e Canavesi – ha proseguito – sono apparsi ben lontani dagli atleti di valore che abbiamo voluto ingaggiare questa estate. Canavesi, in particolare, mi è sembrato in campo una bella statuina. Negli ultimi venti anni, a Scafati, non si è mai visto un pivot peggiore».

Sul banco degli imputati c’è anche il tecnico Sorgentone, che fino a quest’ultima trasferta sembrava essere un intoccabile. «Quando si perde, la colpa è anche dell’allenatore. Avrei fatto riposare un po’ in più Chiacig, che a fine partita camminava, facendo magari giocare il rientrante Moruzzi da ala. Doveva osare di più».

Il pensiero del vulcanico dirigente gialloblù, infine, va alla sfida di cartello di domenica prossima, quando la sua squadra affronterà una delle migliori formazioni della categoria. E lo fa senza usare mezzi termini. «Mi aspetto una reazione importante da parte di tutti. In caso contrario, saremo costretti  a prendere decisioni drastiche – ha chiosato – e a rivedere il roster e lo staff».

Antonio Pollioso

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