L’Herculaneum ha fatto tredici. Tanti sono, infatti, i risultati utili consecutivi messi uno dietro l’altro dall’undici di mister Ulivi dall’inizio della stagione, tra cui otto in campionato e cinque nella Coppa Italia di categoria. Ultima conquista di questa avanzata inarrestabile quella compiuta tra le mura amiche contro il San Giorgio, formazione che occupa la zona mediana del girone A di Eccellenza. Più che una gara, una vero e proprio tiro al bersaglio.
I padroni di casa hanno giocato praticamente ad una porta sola, azzerando totalmente la differenza di categoria, anzi addirittura sovvertendola. Nemmeno il tempo di accomodarsi in tribuna ed il pubblico del Solaro è già in piedi: punizione dalla tre quarti battuta da Franco, nella mischia Casonaturale si trova la palla tra i piedi, ma spara addosso al portiere ospite. L’Herculaneum si carica e comincia ad aggredire alto i portatori di palla avversari, con capitan Basso e Valerio sugli scudi. Per evitare danni irreparabili, allora, i sangiorgesi si appellano spesso a qualche fallo tattico che è, però, causa di numerose punizioni ai limiti della zona rossa. Su una di queste, al 24’, è De Faenza a rendersi pericoloso di testa, ma il pallone finisce di poco sopra la traversa. Altra punizione per l’Herculaneum al 35’, stavolta Ferrara prova direttamente la conclusione verso la porta, ma Borrelli blocca senza grossi affanni. C’è ancora tempo per un ultimo assalto in chiusura di primo tempo: al 43’ Ferrara sbaglia un cross che si stampa sulla traversa, Valerio raccoglie la lunga respinta della difesa ospite e da 30m fa partire un gran destro, ma il numero uno del S. Giorgio mette in angolo. Nella ripresa cambia davvero poco o nulla, se non la porta verso la quale si attacca. Tuttavia, prima che ricominci l’arrembaggio granata, Capece trova il tempo di strappare un’autentica standing-ovation ai suoi supporters, quando si vede costretto a giocare coi piedi un pallone smanacciato appena all’interno dell’area e poi finito fuori al limite dei sedici metri: ne viene fuori un sontuoso sombrero ai danni di ben due avversari.
Poi è Casonaturale (il migliore in campo) a salire in cattedra. Al 60’ serve in mezzo all’area un’invitante palla a Basso, che si vede respingere il tiro a botta sicura da Caccia. Segue una fase di stanca della partita, prima di un ultimo quarto d’ora dalle fortissime emozioni. Al 75’ Ferrara strappa la sfera al suo diretto marcatore sulla fascia sinistra, ma invece di servire al centro per uno tra Basso e Laureto, praticamente soli, prova un improbabile diagonale che si spegna sul fondo. Cinque giri di lancette più tardi Basso, in versione Alberto Tomba, dribbla tre giocatori sempre sulla corsia di sinistra appoggiando poi al centro per Ferrara, che calcia però debolmente tra le braccia del portiere. Così, all’87’ per poco l’Herculaneum non subisce la beffa: Incoronato, al limite dell’area piccola, si trova inspiegabilmente tutto solo davanti a Capece, solo che l’avanti bianco-rosso non lo sa che quello che ha di fronte più che un portiere è una saracinesca.
Passata la paura, i granata si gettano in un ultimo disperato tentativo. Nel primo dei tre minuti di recupero Basso apre sull’out di sinistra per Laureto, da poco entrato, questi ne fa secco uno, poi entra per via laterale in area, tunnel con l’esterno ad un secondo avversario e palla al centro per Basso, il quale piazza nell’angolino più lontano un imparabile piattone: tutti, compresa la panchina vanno ad abbracciare il presidente, che teneva particolarmente a questo match. Non è, comunque, ancora tempo per i festeggiamenti, perché c’è ancora la gara di ritorno da giocare. Appuntamento a mercoledì 20 novembre al comunale di San Giorgio, una piccolo viaggio che può portare molto più lontano.
Michele Di Matteo