Boscoreale: consultazioni no stop per Balzano

giuseppeBalzano sindaco (1)Il sindaco Balzano smette i panni di medico e fa il «pompiere» tentando di spegnere gli «incendi» interni alla sua maggioranza che da alcune settimane è entrata in «fibrillazione».

Da lunedì 4 novembre, difatti, sta portando avanti una corposa serie di consultazioni con segretari ed esponenti dei partiti che sostengono, o hanno sostenuto, la sua candidatura. Il fatto è che deve dirimere una controversia spigolosa e antica: la frizione – chiamiamola così – tra Raffaele De Falco, da una parte e Giacomo Tafuro e Gaetano Crifò dall’altra.

Non solo. A buttare «benzina sul fuoco» ci si sono messi anche alcuni consiglieri del Pd. Insomma, Tutti contro De Falco al quale viene imputato troppo attivismo qualche volta e troppo immobilismo, altre. Insomma, ancora non si capisce bene quali siano, in concreto, le accuse mosse da avversari antichi. Ma c’è anche qualcuno, che ben conosce la palude politica boschese che da un’altra interpretazione dei fatti usando il classico «parlano a nuora perché suocera intenda». Ovvero si mette sotto tiro De Falco puntando al bersaglio grosso del sindaco. Che vorrebbe dire? De Falco è stato, ed è, tra i sostenitori di Giuseppe Balzano; al momento della scelta del candidato si è fatto in quattro per sostenerne la candidatura; da quando c’è stata l’elezione è tra i fidatissimi. Allora, tutto cambia aspetto.

Facendo fuori politicamente De Falco, secondo alcuni, Balzano farebbe presto a cadere nelle manovre politiche di chi pur avendo contato marginalmente per la sua elezione adesso vuole prendere il potere in mano. Ovviamente, queste, sono tutte ipotesi di lavoro che vanno accertate e derivano da indiscrezioni fatte filtrare (forse ad arte) dai soliti bene informati.

Questo vuole dire che oggi il mondo politico boschese sta portando avanti sulla scacchiera di Piazza Pace una serie di mosse finalizzate a dare «scacco matto» non solo a De Falco ma anche e principalmente a Balzano. Ora, se è plausibile che si muovano i calibri come Tafuro e Crifò, perché mai si sarebbero mossi anche i «piddini»? La voce che gira sottolinea come il maldipancia delle truppe coordinate da Dino Marafioti (politico di lungo corso e conoscitore profondo dell’arte del governo della città) sia dovuto alla «scarsa visibilità» che il partito avrebbe avuto all’interno dell’amministrazione (tra Giunta e commissioni) all’indomani della nascita del Governo Balzano. Ma, fanno notare le solite «gole profonde» questo pericolo, questa situazione gli era stata prospettata durante il primo giro di consultazioni messo in piedi dal sindaco, all’indomani della vittoria. Perché, dunque, solo adesso?

Insomma, c’è una serie di matasse che vanno sbrogliate. E anche al più presto. Il rischio che si corre è quello di una pericolosa fase di stallo politico – amministrativa che, di sicuro, nuocerà a Boscoreale e ai suoi cittadini, che invece avevano sperato di non ritrovarsi impantanati in beghe politiche di antico sapore.

Marina Elefante

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