Dato anomalo quest’ultimo se si considera che il via alle iscrizioni è stato dato a marzo scorso mentre la richiesta di tessere si è concentrata tutta nelle ultime due settimane di ottobre. Zero tessere da marzo ad agosto, un centinaio a settembre ed oltre 700 negli ultimi quindici giorni di ottobre. Alla fine il responso è stato di quelli più equilibrati: cinque delegati per Venanzio Carpentieri e quattro per il segretario provinciale uscente Giuseppe Cimmino.
Un “boom” di iscritti probabilmente da collegare al forte consenso ottenuto dal Pd alle ultime amministrative, condito, però, da un modus operandi da censura. Il malcostume di gonfiare il numero delle tessere a pochi giorni dal voto non è cambiato nemmeno dopo la fase di commissariamento del partito seguita all’omicidio, nel febbraio del 2009, del consigliere democratico Gino Tommasino ed alla scoperta che proprio uno dei suo killer, Catello Romano, aveva in tasca la tessera del Pd. Poi la camorra si è rivelata bipartisan: l’anno scorso tra gli oltre tremila tesserati è spuntata Filomena Fontana, la moglie del collaboratore di giustizia ed ex reggente del clan D’Alessandro Salvatore Belviso.
“Non posso escludere nulla ma posso dire che siamo con i piedi per terra e gli occhi aperti, per il tesseramento si sono impegnate persone che credono nel Pd e sono state seguite le regole dettate dal partito – ha commentato Olimpia De Simone, presidente del Pd stabiese – Negli anni passati i numeri relativi alla campagna di tesseramento erano molto più alti di quelli attuali. Il Pd stabiese è uscito fuori da una fase di commissariamento ed è stato penalizzato dopo l’omicidio del consigliere Tommasino.
Ora però dopo un duro lavoro di rilancio siamo riusciti a far diventare il nostro segretario cittadino sindaco della città. Inoltre non escluderei che anche chi è fuori dal partito come i semplici simpatizzanti abbiano lavorato per la crescita del Pd”.
Raffaele Cava