Nota toga in città Buonajuto sancirebbe di fatto la fine del vecchio modo di fare politica dando il via ad un nuovo percorso progressista e accademico nel contempo, proprio di chi come il buon Ciro vanta tradizioni politiche rilevanti e casato professionale di prim’ordine. Sono in molti a scommettere sulla reazione di Strazzullo: l’attuale sindaco non lascerà di buon grado campo libero a Buonajuto sfoderando esperienze e tatticismi acquisiti in decenni di attività politica.
L’ago della bilancia potrebbero essere a questo punto i giovani: credono i ragazzi di Ercolano in Buonajuto nella capacità aggregativa di un professionista figlio di questi luoghi e determinato ad affermare il proprio carisma a suon di interventi concreti all’interno di un territorio ostico da amministrare data l’eterogeneità dello stesso.
Radio “inciucio” è già all’opera: si parla di incontri sottobanco della vecchia guardia del Pd, di improvvisa rinascita di imbalsamati esponenti dell’ area “strazzulliana” che vedrebbero nel consigliere Ciro Buonajuto un avversario politico in grado di far crollare vecchi schemi e fortini vetusti eretti ad arte nei punti strategici del palazzo di città.
Il centrodestra potrebbe non restare a guardare: l’opposizione starebbe confluendo su un nome “forte” da sostenere unilateralmente alla poltrona di sindaco.
Massimo riservo ancora sul nome e sulla strategia da adottare per contrastare l’ormai storica coalizione del Pd. In sintesi: Strazzullo vs Buonajuto in una pacifica e civile lotta al passaggio di consegne tra vecchie e nuove generazioni in nome di un progresso socio economico di cui la città necessita ormai da troppo tempo.
Alfonso Maria Liguori