“Da alcuni anni ormai la Patto è stata svuotata delle sue funzioni e della sua vocazione di strumento di concertazione, attraverso il quale, i sindaci, seduti intorno ad un tavolo programmavano le risorse e garantivano occasioni di sviluppo al territorio.
Oggi questo principio è stato completamente sovvertito in nome di un gioco al massacro, di una vendetta politica contro quei sindaci che hanno scelto di agire in autonomia e di non allinearsi ai diktat provenienti dalla linea provinciale. Ciò, ha determinato solo divisioni, attriti, spaccature, mettendo in secondo piano lo sviluppo del territorio.
La Provincia, infatti, in consiglio, aveva già deliberato la vendita delle proprie quote, manifestando così il proprio disinteresse verso questo strumento di concertazione, che però, nell’assemblea di venerdì, ha voluto accaparrarsi a tutti costi, dimostrando una miopia politica senza precedenti! Da parte nostra, siamo già pronti ad approvare in consiglio comunale la delibera che sancisce l’uscita del comune di Scafati dalla Patto, così come hanno dichiarato i comuni di Nocera, Angri e Siano, enti che messi insieme rappresentano più della metà della popolazione dell’Agro.
Con l’uscita di questi comuni la società diventerà un ‘pattino’ tra pochi, che utilizzeranno quella che un tempo era un’occasione di sviluppo, in una vetrina di poco conto per quei sindaci di fine mandato in cerca degli ultimi scampoli di visibilità. A queste condizioni, la Patto, non ci serve più: le nostre quote le utilizzeremo per rafforzare la struttura che in questi anni, lavorando con grande capacità, ha consentito al Comune di Scafati, di recuperare fondi comunitari per il rilancio del territorio e la creazione di nuove occasioni di sviluppo”.