L’arte vesuviana vola in America con “Transparency”, seconda tappa americana, dopo Los Angeles, dell’opera di Salvatore Emblema, l’artista originario di Terzigno, scomparso nel 2006 a 77 anni.
La mostra, che sarà inaugurata il prossimo 14 novembre alla Bosi Contemporary di New York, compendia trenta opere del maestro campano, il cui lavoro è stato caratterizzato dalla continua ed approfondita indagine su spazio e materia, luci ed ombre.
Alle opere, esposte in rassegna, si aggiunge una grande installazione ambientale, realizzata in collaborazione con il Museo Emblema di Terzigno e con gli eredi dell’artista.
L’arte di Salvatore Emblema conserva un forte legame con gli Stati Uniti, dove l’artista, negli anni Cinquanta del Novecento, aveva incontrato Mark Rothko, pittore da cui fu fortemente influenzato.
E’ americano anche l’incontro con Giulio Carlo Argan, famoso storico dell’arte, con cui Emblema si confronta sulla capacità di “detessere” la tela di juta, cui si lega fortemente il concetto, ancora una volta attualissimo, di “Trasparenza”.
La tela diradata è trattata alla luce del sole e trapassata dai suoi raggi, al punto che l’opera diventa filtro che trattiene lo spazio e il tempo. Togliere, e non aggiungere, era per Emblema la parola-chiave, per raggiungere l’essenzialità delle cose.
A circa un mese dall’inaugurazione, il prossimo 11 dicembre 2013, sempre alla Bosi Contemporary, sarà organizzato un dibattito sulla figura di Salvatore Emblema, alla presenza di relatori del calibro di Alma Ruiz, Amnon Barzel, Veronique Chanon-Burke, Naomi Lev e Renato Miracco, i quali ripercorreranno il cammino artistico dell’artista vesuviano, focalizzando l’attenzione sui momenti salienti della sua ricerca, approfondiranno l’odierna situazione di mercato e i probabili sviluppi futuri.
L’arte di Salvatore Emblema continuerà a stupire ed affascinare i visitatori d’oltreoceano anche per il prossimo anno quando sarà inaugurata la terza tappa di “Trasparency” alla David Richards Gallery di Santa Fe, in New Messico.
L’esposizione in America delle opere di Emblema, che si presentano agli occhi dell’osservatore come composizioni armoniche, delicate, al tempo stesso energiche ed espressive, intrise della sensibilità e dell’amore dell’artista per i luoghi a lui più cari e familiari, rappresenta un’iniziativa di notevole valore artistico e culturale.
La mostra vuole offrire l’opportunità anche al pubblico americano di poter scoprire e apprezzare un artista rappresentativo, “emblematico”, dell’arte italiana contemporanea.
Agnese Serrapica