Terme di Stabia: la beffa è servita! Chi gioca o ha giocato sulla pelle dei dipendenti?

terme di stabiaVertenza Terme di Stabia: “azienda in liquidazione”. E’ l’esito dell’incontro di oggi pomeriggio tra sindacati, management aziendale e la proprietà della partecipata comunale rappresentata dal sindaco Nicola Cuomo. Notte fonda al Solaro, il primo cittadino stabiese ha annunciato di voler mettere in liquidazione la società per poi procedere al fitto di ramo d’azienda.

La rsa di Terme insieme ai rappresentanti sindacali delle segreterie provinciali erano arrivati all’appuntamento presso gli uffici della Sint per parlare di ricapitalizzazione, di sostegno al reddito, di rilancio dell’azienda e soprattutto del finanziamento di 640mila euro dalla Regione. Niente di tutto questo. Il sindaco ha preso la parola ed ha gelato i rappresentanti dei lavoratori: la messa in liquidazione sarà approvata nella prossima riunione dell’assemblea dei soci.

Altro che ricapitalizzazione! Dopo anni di chiacchiere e di speranze per 200 lavoratori è arrivata la doccia fredda. Nel comunicato del sindaco Cuomo una frase che lascia basiti: “La ricapitalizzazione di una società partecipata, che non gestisce un servizio pubblico essenziale, è vietata dalla legge…“. E allora, se davvero fosse così viene da chiedersi: Perchè da oltre due anni si parla di rifondere soldi comunali per risollevare le sorti delle Terme, quando dalle dichiarazioni del primo cittadino, non sarebbe proprio possibile operare in tal senso? Chi ha mentito o chi mente? Ma soprattutto chi ha giocato o sta ancora giocando sulla pelle dei dipendenti che da un giorno o l’altro, in un pomeriggio freddo d’autunno, hanno sentito il brivido di sentirsi abbandonati al proprio destino?

Non ci stanno i sindacati che hanno annunciato lo stop alle attività dell’azienda e proteste per i prossimi giorni.

Di seguito la nota del sindaco Cuomo rivolta ai lavoratori di Terme.

Non è affatto vero
che la mia amministrazione non voglia rilanciare le Terme o non abbia a
cuore le sorti dei lavoratori». Il sindaco di Castellammare di Stabia,
Nicola Cuomo, replica alle accuse dei sindacati di Terme di Stabia. «Per
quanto riguarda la messa in liquidazione della società è bene evidenziare
che l’azienda è in liquidazione di fatto dall’anno 2011, come ben sanno
anche i lavoratori, poiché da quella data l’ente locale non ha potuto
compiere alcuna ricapitalizzazione. La ricapitalizzazione di una società
partecipata, che non gestisce un servizio pubblico essenziale, è vietata
dalla legge e se anche fosse consentita il Comune non ha le disponibilità
economiche per far fronte ad una perdita che, al momento, è pari a oltre 9
milioni di euro – continua il primo cittadino – La fusione sarebbe
pericolosissima perché comporterebbe la perdita del patrimonio immobiliare
termale che è della città di Castellammare di Stabia e dei suoi cittadini.
I creditori (che vantano crediti per circa 12 milioni di euro), infatti,
aggredirebbero con immediatezza i beni immobili.
Inoltre la fusione – presupporrebbe non solo l’adozione di un solido piano
industriale – accompagnato da una significativa immissione di liquidità in
azienda, ma anche la prosecuzione della gestione con un managament
pubblico, che negli ultimi anni è stato capace di produrre solo ingenti
perdite ed ha portato alla chiusura dell’azienda. Anche con la fusione le
banche non potrebbero finanziare l’azienda perchè il sistema bancario
concede finanziamenti e liquidità soltanto dopo aver esaminato gli ultimi
tre bilanci di esercizio approvati da cui si possa dedurre la redditività
della stessa. La nostra azienda è invece in perdita di diversi milioni da
alcuni anni».

«E’ opportuno ricordare – prosegue il sindaco – che dopo aver adottato la
revoca per giusta causa del precedente amministratore Ventriglia e grazie
all’impegno del nuovo amministratore Sammaria, che ha lavorato anche nel
mese di agosto in condizioni proibitive, abbiamo non solo pronti i bilanci
di esercizio degli anni 2011 e 2012 nonché la situazione economica al
30.09.2013, ma abbiamo – con l’aiuto delle maestranze che ringrazio –
riaperto i battenti per l’attività di fisiokinesi terapia e, non appena
arriverà il promesso finanziamento regionale di € 669.000,00 (ndr:
dall’annuncio è passato oltre un mese e mezzo) riapriremo anche il settore
delle cure termali con il precipuo scopo di mantenere le convenzioni in
atto. Per il futuro abbiamo, inoltre, chiesto aiuto al ministro dello
sviluppo economico Zanonato il quale ha interpellato l’agenzia del governo
Invitalia per il supporto tecnico al processo di privatizzazione e siamo
in attesa di ricevere una risposta sul punto. Infine, come sostenuto in
campagna elettorale, ci stiamo attivando per la privatizzazione della
gestione delle Terme attraverso un bando pubblico e sono convinto che
avremo qualificate manifestazioni di interesse perché presenteremo ipotesi
realizzabili, con l’intenzione di onorare i debiti societari e tutelare al
massimo i lavoratori».

Sui conti di Palazzo Farnese dichiara: «Ho riscontrato in questi cinque
mesi una situazione economica drammatica aldilà di ogni immaginazione ed
ho verificato una gestione dissennata della precedente amministrazione di
centro destra che, al momento opportuno, renderò nota nei minimi
particolari ai miei concittadini. Nonostante ciò ci stiamo rialzando e
sono fiducioso per il futuro. Sono tanti i risultati già conseguiti e
riassunti nella trasmissione televisiva in occasione del mio primo
trimestre di lavoro nonché quelli che stiamo raggiungendo: dalla
risoluzione della sosta a pagamento, al trasferimento degli uffici
comunali da palazzo Di Nola alle nostre proprietà con un risparmio di
circa 300.000 euro all’anno, alla prossima assegnazione dei loculi
cimiteriali, alla prossima attivazione del depuratore biologico della foce
del fiume Sarno, ecc. Inoltre sono fiducioso anche per un rilancio
dell’occupazione in città dal momento che recentemente ho incontrato a
Roma il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio De
Giorgi, il quale verrà – su mio invito – nella nostra città il giorno 11
dicembre p.v. per presentare le linee programmatiche del rinnovo della
flotta italiana che prevedono un investimento di 10-12 miliardi di euro
con la costruzione di 25-30 navi nell’arco dei prossimi dieci anni e piena
occupazione nel nostro glorioso cantiere navale per tale periodo. Si
tratta di un progetto ambizioso che dovrà essere sostenuto e fatto proprio
nella prossima legge di stabilità in approvazione al parlamento» conclude
il sindaco Nicola Cuomo.

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