Pompei, prostituzione. Task-force dei militari dell’Arma e nuovi arresti

Pompei e la lotta alla prostituzione. Il mestiere più antico del mondo è duro a morire nella città mariana. Transessuali e prostitute cambiano strategicamente zona, nel vano tentativo di poter espletare la loro attività indisturbati. E così accade che da Pompei “migrano” in zona Croce di Pasella, nella territorialità torrese, per poi tornare in quel di Pompei, magari al crepuscolo. Un'auto dei CarabinieriNegli ultimi due anni il fenomeno è costantemente monitorato dai militari dell’Arma agli ordini del comandante Tommaso Canino. E i ranghi sono stati serrati. Una task-force anti-prostituzione ha portato, nelle ultime ore, al fermo di prostitute ed omosessuali già interessati da misura preventiva di foglio di via obbligatorio. Diversi i soggetti tratti in arresto. C.G. prostituta fermata su territorio pompeiano, incurante del divieto imposto dal foglio di via obbligatorio. T.S. prostituta rumena denunciata per atti osceni in luogo pubblico. La donna è stata sorpresa mentre consumava un rapporto sessuale con un cliente napoletano fuori della macchina. I.L. prostituta rumena, classe ’80. Già nota ai Militari ed arrestata in passato per aver fornito false generalità. C.G.transessuale di Napoli, classe ’89. I.L. transessuale di Maddaloni, classe ’80. Sorpreso per ben due volte sul territorio pompeiano, nonostante la misura preventiva di foglio di via obbligatorio a suo carico. C.N. transessuale di Torre del Greco, classe ’84. Fermato  mentre espletava prestazioni sessuali a pagamento con un imprenditore in zona Masseria Curati.

Marianna Di Paolo

 

 

 

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