Sant’Anastasia: in scena l’opera popolare sulla Madonna dell’Arco

Effige Madonna dell'Arco su pietra lavicaAlimentare la speranza di un futuro, della certezza che un futuro c’è e può essere migliore. Con questo fine e per la nutrita richiesta da parte del pubblico, l’Associazione Culturale “Giocondi”, giovani impegnati nel sociale, porta in scena – alle ore 20,30 di venerdì 15 novembre al Cine-teatro Metropolitan – il tema che ha le più profonde radici nella cittadina: “sorè .. Mamma ‘e ll’Arco”. La devozione mariana per la “Mamma” e il grido “sorè”, la Madonna dei numerosi miracoli vista come Mamma e la cittadinanza chiamata “sorella”, nell’opera popolare del regista Luigi De Simone, oltre al recupero delle radici del paese, al valore religioso, storico, culturale e tradizionale, alla fama nel mondo della Madonna dell’Arco, interrogano gli spettatori sul tema della “fratellanza ancora oggi incompiuta”, lasciando ampio spazio alla speranza.

La devozione alla Madonna dell’Arco, vissuta in particolare in questo territorio vesuviano in cui avvenne il primo miracolo e sorse il Santuario della Madonna dell’Arco, retto dai PP. Domenicani, ha notoriamente varcato confini ed oceani, e lo testimoniano, tra l’altro, le famose “tavolette votive” offerte dai fedeli in ringraziamento per la grazia ricevuta.
“Sant’Anastasia e Madonna dell’Arco attirano fedeli e curiosi da ogni parte, sia coloro che si sono rivolti e si rivolgono alla “Mamma” per chiedere intercessione, sia coloro che sono stupiti, affascinati o incuriositi. Noi – dice Luigi De Simone – in questo tempo di crisi dei valori e dell’economia vogliamo valorizzare l’avventura dell’uomo che vive in queste terre e in questo contesto lanciando un messaggio di speranza, agli anziani ed ai giovani. E’ uno spettacolo che, nato dai brani musicali del cantautore Mikele Buonocore, con la coreografia di Emiliana Esposito, descrive la quotidiana fatica dell’esistenza che anela pur sempre all’eterno. E il popolare richiamo “sorè .. Mamma ‘e ll’Arco”, sullo sfondo di ogni umana debolezza e fragilità, ha insito in sé i valori e la speranza che possono, per l’amore della Madre e Regina che qua è venerata come Madonna dell’Arco, riportare il sereno e far risplendere i colori dell’arcobaleno”.

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